Gela al voto, finisce la campagna elettorale: i veleni, le manovre e le frammentazioni del centrodestra
Politica
Gela al voto, finisce la campagna elettorale: i veleni, le manovre e le frammentazioni del centrodestra
Il racconto di queste settimane
I comizi dei cinque candidati, nel pomeriggio e le feste serali concluderanno, oggi, una campagna elettorale articolata, nelle dinamiche che hanno portato alla designazione dei cinque aspiranti sindaci, negli attacchi che le coalizioni si sono sferrati in questi mesi intensi e nei temi affrontati che dovranno trasformarsi in azioni concrete a partire dall'insediamento di quella che sarà la nuova amministrazione comunale. Riavvolgiamo il nastro. In questa tornata elettorale non è mancata la frammentazione, anche se parziale, tra i due blocchi che si contendono il governo della città. In casa centrodestra non è stato semplice trovare una sisntesi che mettesse d'accordo tutti. Alla fine, i partiti di bandiera si sono compattati a sostegno di Grazia Cosentino, ex dirigente comunale e tecnico di Impianti SRR oggi sostenuta da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Democrazia Cristiana e Italia Viva. Il suo nome circolava già nella prima fase dei ragionamenti. A livello provinciale, però, bisognava in dare seguito all'accordo che prevedeva la designazione, in città, di un candidato meloniano. Dopo settimane di attesa e riflessioni interne, il partito ha indicato il nome del consigliere comunale Vincenzo Casciana. Una soluzione che fin da subito non ha convinto gli alleati a tal punto da indurre il candidato a fare un passo indietro. E' in questo frangente che la coalizione ha fatto sintesi attorno a Grazia Cosentino, ipotesi fortemente caldeggiata già dalle prime battute dalla Democrazia Cristiana. Anche a questa tornata elettorale Gela si è trasformata in un laboratorio politico dove si creano modelli che però difficilmente possono essere replicati, come quello che vede Italia Viva alleata con i partiti a cui fa opposizione, a livello regionale e nazionale. In questo contesto si inserisce la candidatura di Salvatore Scerra, consigliere comunale eletto nel 2019 nella lista Avanti Gela, poi transitato in Fratelli d'Italia. Il matrimonio politico è durato poco. A Marzo sul tavolo dei meloniani c'era anche il suo nome tra i papabili candidati sindaci del centrodestra. L'aver indicato Vincenzo Casciana e la successiva virata su Grazia Cosentino ha spinto Scerra ad allontanarsi dal partito per lanciare "Alleanza per Gela", il suo progetto elettorale che orbita nell'area del centrodestra con tanti personalità, riferimenti d'area, basato sull'appogio di quattro liste civiche e nessun partito. Gli attacchi tra le due compagini, in un certo senso facce diverse della stessa medaglia, non sono mancati con il centrodestra ribelle impegnato a demarcare le contraddizioni della candidata dei partiti e il centrodestra ufficiale pronto a respingere gli attacchi di chi voleva candidarsi a tutti i costi, cosi è stato detto, consapevole di non essere una figura capace di garantire coesione con il conseguenziale rischio di consegnare la vittoria nelle mani del centrosinista. Una campagna elettorale che non ha risparmiato veleni e dichiarazioni forti. Duro l'attacco sferrato alle due compagini di centrodestra dal leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca che mercoledì mattina ha puntato il dito contro i due candidati. Ha parlato delle lobby dei rifiuti e della sanità. "L’Ipab Aldisio è stata gestita in un frangente per fini affaristici e personali, sfruttando il bisogno – ha detto – è ovvio che chi ha avuto a che fare con queste dinamiche avrebbe magari dovuto fare qualche passo indietro piuttosto che insistere” facendo chiaro riferimento a Salvatore Scerra coinvolto nell'indagine sulla struttura di Via Europa. Sui rifiuti ha sparato a zero contro l’ampliamento della discarica Timpazzo che è nella lista delle opere coperte con fondi Fsc anche se si tratta di un progetto bocciato. Cosentino è in questa lobby - ha detto - e il centrodestra ha deciso di trasformare Timpazzo in una pattumiera.
I comizi dei cinque candidati, nel pomeriggio e le feste serali concluderanno, oggi, una campagna elettorale articolata, nelle dinamiche che hanno portato alla designazione dei cinque aspiranti sindaci, negli attacchi che le coalizioni si sono sferrati in questi mesi intensi e nei temi affrontati che dovranno trasformarsi in azioni concrete a partire dall'insediamento di quella che sarà la nuova amministrazione comunale. Riavvolgiamo il nastro. In questa tornata elettorale non è mancata la frammentazione, anche se parziale, tra i due blocchi che si contendono il governo della città. In casa centrodestra non è stato semplice trovare una sisntesi che mettesse d'accordo tutti.
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Alla fine, i partiti di bandiera si sono compattati a sostegno di Grazia Cosentino, ex dirigente comunale e tecnico di Impianti SRR oggi sostenuta da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Democrazia Cristiana e Italia Viva. Il suo nome circolava già nella prima fase dei ragionamenti. A livello provinciale, però, bisognava in dare seguito all'accordo che prevedeva la designazione, in città, di un candidato meloniano. Dopo settimane di attesa e riflessioni interne, il partito ha indicato il nome del consigliere comunale Vincenzo Casciana. Una soluzione che fin da subito non ha convinto gli alleati a tal punto da indurre il candidato a fare un passo indietro.
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E' in questo frangente che la coalizione ha fatto sintesi attorno a Grazia Cosentino, ipotesi fortemente caldeggiata già dalle prime battute dalla Democrazia Cristiana. Anche a questa tornata elettorale Gela si è trasformata in un laboratorio politico dove si creano modelli che però difficilmente possono essere replicati, come quello che vede Italia Viva alleata con i partiti a cui fa opposizione, a livello regionale e nazionale. In questo contesto si inserisce la candidatura di Salvatore Scerra, consigliere comunale eletto nel 2019 nella lista Avanti Gela, poi transitato in Fratelli d'Italia. Il matrimonio politico è durato poco. A Marzo sul tavolo dei meloniani c'era anche il suo nome tra i papabili candidati sindaci del centrodestra. L'aver indicato Vincenzo Casciana e la successiva virata su Grazia Cosentino ha spinto Scerra ad allontanarsi dal partito per lanciare "Alleanza per Gela", il suo progetto elettorale che orbita nell'area del centrodestra con tanti personalità, riferimenti d'area, basato sull'appogio di quattro liste civiche e nessun partito. Gli attacchi tra le due compagini, in un certo senso facce diverse della stessa medaglia, non sono mancati con il centrodestra ribelle impegnato a demarcare le contraddizioni della candidata dei partiti e il centrodestra ufficiale pronto a respingere gli attacchi di chi voleva candidarsi a tutti i costi, cosi è stato detto, consapevole di non essere una figura capace di garantire coesione con il conseguenziale rischio di consegnare la vittoria nelle mani del centrosinista. Una campagna elettorale che non ha risparmiato veleni e dichiarazioni forti. Duro l'attacco sferrato alle due compagini di centrodestra dal leader di Sud Chiama Nord Cateno De Luca che mercoledì mattina ha puntato il dito contro i due candidati. Ha parlato delle lobby dei rifiuti e della sanità. "L'Ipab Aldisio è stata gestita in un frangente per fini affaristici e personali, sfruttando il bisogno - ha detto - è ovvio che chi ha avuto a che fare con queste dinamiche avrebbe magari dovuto fare qualche passo indietro piuttosto che insistere" facendo chiaro riferimento a Salvatore Scerra coinvolto nell'indagine sulla struttura di Via Europa. Sui rifiuti ha sparato a zero contro l'ampliamento della discarica Timpazzo che è nella lista delle opere coperte con fondi Fsc anche se si tratta di un progetto bocciato. Cosentino è in questa lobby - ha detto - e il centrodestra ha deciso di trasformare Timpazzo in una pattumiera.