Gela, all’alt della polizia lanciò la droga dal finestrino: giovane assolto
Cronaca
Gela, all’alt della polizia lanciò la droga dal finestrino: giovane assolto
Il tribunale ha assolto l'imputato per il fatto non costituisce reato
Non regge in sede processuale l'accusa di favoreggiamento contestata ad un giovane di 26 anni, la cui vicenda giudiziaria si intrecciava con un controllo di polizia subito nella primavera di tre anni fa, in piena emergenza sanitaria da Covid ì-19. Il Tribunale, al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato, lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato. Ad uscire indenne dal processo è stato Domenico Antonuccio "reo" - secondo l'ipotesi accusatoria - di avere taciuto sul nome del pusher dal quale aveva acquistato un modesto quantitativo di marijuana del quale si era disfattoì al momento di incappare in un controllo di polizia. Per la Procura, Antonuccio, con il suo silenzio aveva tentato di eludere le indagini sul pusher. I fatti contestati ad Antonuccio risalivano al 7 aprile del 2020 quando il giovane, alla guida di una Fiat 500, fu intercettato da una volante della polizia che gli impose l'alt. A quell'ordine Antonuccio rispose pigiando sull'acceleratore nel tentativo di non finire nei guai. Durante la "fuga" il giovane gettò dal finestrino i tre involucri contenenti la "roba" e poi recuperati dai poliziotti che si erano lanciato al suo inseguimento. Bloccato e sottoposto a controllo, il giovane ammise di non essersi fermato all'alt perché voleva disfarsi della droga appena acquistata a scopo peronale.. Ma non fece parola su chi gliel'aveva venduta, incassando la denuncia per favoreggiamento dalla quale, ora, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.
30 Giugno 2023 16:25
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Non regge in sede processuale l'accusa di favoreggiamento contestata ad un giovane di 26 anni, la cui vicenda giudiziaria si intrecciava con un controllo di polizia subito nella primavera di tre anni fa, in piena emergenza sanitaria da Covid ì-19. Il Tribunale, al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato, lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato. Ad uscire indenne dal processo è stato Domenico Antonuccio "reo" - secondo l'ipotesi accusatoria - di avere taciuto sul nome del pusher dal quale aveva acquistato un modesto quantitativo di marijuana del quale si era disfattoì al momento di incappare in un controllo di polizia.
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Per la Procura, Antonuccio, con il suo silenzio aveva tentato di eludere le indagini sul pusher. I fatti contestati ad Antonuccio risalivano al 7 aprile del 2020 quando il giovane, alla guida di una Fiat 500, fu intercettato da una volante della polizia che gli impose l'alt. A quell'ordine Antonuccio rispose pigiando sull'acceleratore nel tentativo di non finire nei guai. Durante la "fuga" il giovane gettò dal finestrino i tre involucri contenenti la "roba" e poi recuperati dai poliziotti che si erano lanciato al suo inseguimento.
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Bloccato e sottoposto a controllo, il giovane ammise di non essersi fermato all'alt perché voleva disfarsi della droga appena acquistata a scopo peronale.. Ma non fece parola su chi gliel'aveva venduta, incassando la denuncia per favoreggiamento dalla quale, ora, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato.