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Gela, dissesto in aula consiliare. L’opposizione alza le barricate: "Non lo voteremo"

Politica

Gela, dissesto in aula consiliare. L’opposizione alza le barricate: "Non lo voteremo"

E' in corso il dibattito sulla dichiarazione di dissesto finanziario

Graziano Amato

07 Novembre 2023 20:31

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In apertura del dibattito il presidente ha letto un lungo documento sulle norme. L'atto l'ha presentato l'assessore al bilancio Mariangela Faraci. La lega ha annunciato che non voterà il dissesto. "Io che c'entro con il dissesto? - si è chiesto il consigliere Emanuele Alabiso - È una mazzata per la città. Non mi sento di votare un dissesto di cui non ho responsabilità. Vorrei ricordare che il sindaco ha dichiarato che si sarebbe dimesso. Anche Forza Italia ha annunciato in aula il no al dissesto. "Il sindaco preso dal suo ego parlava di un piano di riequilibrio fattibile - ha detto il capogruppo Rosario Trainito - abbiamo più volte chiesto numeri per capire situazione dell'ente. Non ne abbiamo visti per tempo.

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Greco invece da le colpe alle vecchie amministrazioni scollandosi di dosso responsabilità. Volevo ricordare che ha tenuto per se e per un anno e mezzo la delega al bilancio. Abbiamo speso soldi e tempo su consulenti. Nulla di produttivo per la città. Già lo avevamo sfiduciato prima delle dimissioni. Si dimetta per ritrovare dignità politica. Lei è stato amministratore malvagio. Forza Italia non voterà dissesto. Il democratico Vincenzo Cascino ha ricordato che il comune avrebbe fatto di più per reperire delle somme utili. "Si dimetta e consegni la città nelle mani di un commissario. Una sua ricandidatura sarebbe uno schiaffo per la città". 

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Anche la consigliera di "Rinnova", Alescomponente dell'intergruppo "Unità Progressista" ha annunciato che non voterà il dissesto. 
"Evitammo di sfiduciare il sindaco e mandare tutti in casa per avere un commissario e continuare il lavoro del consiglio comunale. Il sindaco accolse l'invito senza seguito. Io voto no al dissesto perché sono contraria al dissesto, è una misura che si poteva evitare. Impensabile pensare che per due anni e mezzo un comune di 65.000 abitanti sia andato avanti senza controlli. Serviva un dirigente in pianta stabile. Non c'è stato neanche il tentativo. Difficoltà economiche dell'ente sono evidenti"

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