Gela, domani in aula il dissesto alla "prova dei numeri" in prima convocazione
Politica
Gela, domani in aula il dissesto alla "prova dei numeri" in prima convocazione
Difficile ipotizzare l'approvazione in prima battuta
Il consiglio comunale va verso lo scioglimento? Presto per dirlo, ma nulla è scontato. Domani sera, in aula consiliare, potrebbe andare in scena il penultimo atto della crisi finanziaria, almeno per quanto riguarda l'assise civica. Anche uno degli atti più importanti, seppur tragici, degli ultimi anni dovrà passare dalla prova dei numeri. Difficile ipotizzare l'approvazione in prima battuta. Tra i consiglieri non mancano dubbi e perplessità, compresi i pro Greco. Nelle prossime ore è previsto un incontro interno tra consiglieri e referenti dell'Mpa, unico partito superstite della coalizione. La seduta si prevede infuocata. Su più fronti c'è la convinzione che la crisi sia stata gestita male. Fratelli d'Italia ha già messo le mani avanti: o Greco si dimette o non votiamo il dissesto. Il sindaco, invece, non sembra intenzionato a fare nessun passo indietro. Non rilascerà dichiarazioni prima di domani, per non influenzare il consiglio comunale. "Adesso la responsabilità è loro" ci dice nella sua stanza, facendo riferimento ai consiglieri comunali. Forza Italia, Lega e Democrazia Cristiana, a differenza dei meloniani, non si sono ancora sbilanciati, rimandano le riflessioni in aula. Questa volta, inoltre, potrebbe non arrivare la man forte di progressisti e civici. Se il dissesto non venisse approvato domani, rimarrebbero nove giorni per riconvocare la seduta e votarlo. Di fronte al secondo no, si andrebbe in contro allo scioglimento dell'assise civica. Al sindaco e alla sua giunta rimarrebbe il compito di trainare l'amministrazione fino alle prossime elezioni ma questa, per il primo cittadino, potrebbe essere il passo politico decisivo per escludere ogni ipotesi di ricandidatura, messa in discussione negli ultimi tempi anche dagli ex fedelissimi lombardiani.
Il consiglio comunale va verso lo scioglimento? Presto per dirlo, ma nulla è scontato. Domani sera, in aula consiliare, potrebbe andare in scena il penultimo atto della crisi finanziaria, almeno per quanto riguarda l'assise civica. Anche uno degli atti più importanti, seppur tragici, degli ultimi anni dovrà passare dalla prova dei numeri. Difficile ipotizzare l'approvazione in prima battuta. Tra i consiglieri non mancano dubbi e perplessità, compresi i pro Greco. Nelle prossime ore è previsto un incontro interno tra consiglieri e referenti dell'Mpa, unico partito superstite della coalizione. La seduta si prevede infuocata. Su più fronti c'è la convinzione che la crisi sia stata gestita male. Fratelli d'Italia ha già messo le mani avanti: o Greco si dimette o non votiamo il dissesto.
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Il sindaco, invece, non sembra intenzionato a fare nessun passo indietro. Non rilascerà dichiarazioni prima di domani, per non influenzare il consiglio comunale. "Adesso la responsabilità è loro" ci dice nella sua stanza, facendo riferimento ai consiglieri comunali. Forza Italia, Lega e Democrazia Cristiana, a differenza dei meloniani, non si sono ancora sbilanciati, rimandano le riflessioni in aula. Questa volta, inoltre, potrebbe non arrivare la man forte di progressisti e civici. Se il dissesto non venisse approvato domani, rimarrebbero nove giorni per riconvocare la seduta e votarlo. Di fronte al secondo no, si andrebbe in contro allo scioglimento dell'assise civica.
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Al sindaco e alla sua giunta rimarrebbe il compito di trainare l'amministrazione fino alle prossime elezioni ma questa, per il primo cittadino, potrebbe essere il passo politico decisivo per escludere ogni ipotesi di ricandidatura, messa in discussione negli ultimi tempi anche dagli ex fedelissimi lombardiani.