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GELA, FEDE E TRADIZIONE RIVIVONO NELLA FESTA DI SAN GIUSEPPE E NELLO SVELAMENTO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

Cultura

GELA, FEDE E TRADIZIONE RIVIVONO NELLA FESTA DI SAN GIUSEPPE E NELLO SVELAMENTO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE

Si respira sempre più aria di normalità. Dopo due anni di stop, le celebrazioni della Settimana Santa hanno fatto da apripista ad ritorno allo svolgimento dei riti religiosi in...

Graziano Amato

09 Maggio 2022 19:34

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Si respira sempre più aria di normalità. Dopo due anni di stop, le celebrazioni della Settimana Santa hanno fatto da apripista ad ritorno allo svolgimento dei riti religiosi in presenza. Con essi tornano anche le di tradizioni di sempre, quelle che anche i più vecchietti ricordano, perché impresse nella memoria collettiva di ogni gelese. Momenti di emozioni si sono vissuti ieri quando la comunità gelese ha assistito allo svelamento della Madonna delle grazie. Un momento toccante, in cui i gelesi vengono avvolti dallo splendore della vergine Maria in preparazione alla sua festa. Ieri la città ha onorato San Giuseppe, patrono della famiglia. La giornata si è aperta con il suono festoso delle campane e dei colpi di cannone. Poi la celebrazione eucaristica, la passeggiata della banda renda e la tradizionale asta. In centinaia hanno donato cibo di ogni genere, pane e dolci per lo più, che si sono accaparrati i migliori acquirenti. Il pomeriggio si è aperto con il celebre "iocu do iaddruzzu", meglio conosciuto come gioco della pentolaccia. Il partecipante, in passato, doveva rompere, con un bastone, un vaso di terracotta contenente un gallo vivo che poteva tenere come ricompensa. Oggi non si vince più un gallo ma altri premi. Quello che impressiona è l'entusiasmo che coinvolge i partecipanti, incoraggiati a giocare da grandi e piccini. Alle 18:30 è partita la processione del simulacro per le vie della città. Trainato dai devoti a San Giuseppe, che attendevano da due anni questo momento, è partito da piazza Sant'Agostino per raggiungere piazza San Giacomo e poi far ritorno in chiesa accompagnato dal suono festoso delle campane e dai fuochi d'artificio.di Graziano Amato

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