GELA, LA COMUNITÀ DI SAN SEBASTIANO HA ACCOLTO DUE FAMIGLIE UCRAINE SCAPPATE DAL CONFLITTO
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GELA, LA COMUNITÀ DI SAN SEBASTIANO HA ACCOLTO DUE FAMIGLIE UCRAINE SCAPPATE DAL CONFLITTO
Dal buio della guerra al sole della Sicilia. Negli scorsi giorni tanti ucraini sono arrivati a Gela. Hanno trovato sistemazione in tre parrocchie. Don Giorgio Cilindrello, parroco dell...
Dal buio della guerra al sole della Sicilia. Negli scorsi giorni tanti ucraini sono arrivati a Gela. Hanno trovato sistemazione in tre parrocchie. Don Giorgio Cilindrello, parroco della chiesa San Sebastiano, martire ha aperto le porte a due famiglie con cui ha già stretto un bel rapporto basato sulla solidarietà e la fiducia. Abitano nei locali adibiti all'interno dell'oratorio, fanno parte della comunità. dialogano con gli altri grazie a due missionari che conoscono bene la lingua Ucraina. Nei loro occhi si scorge ancora terrore, soprattutto in quelli dei più piccoli che a tratti appaiono spenti e tristi, persi nel vuoto. La casa di Maryna è stata distrutta durante un bombardamento. Lei e suoi figli sono vivi per miracolo. Sono arrivati a Gela dopo un lungo viaggio e faticoso viaggio. Il conflitto ha generato conseguenze inimmaginabili fino allo scorso 24 febbraio. Il flusso migratorio apre le porte a nuovi processi di integrazione e in merito Gela dimostra grande sensibilità e Kuslan ne è consapevole pronto a coltivare anche qui le sue passioni.di Graziano Amato
Dal buio della guerra al sole della Sicilia. Negli scorsi giorni tanti ucraini sono arrivati a Gela. Hanno trovato sistemazione in tre parrocchie. Don Giorgio Cilindrello, parroco della chiesa San Sebastiano, martire ha aperto le porte a due famiglie con cui ha già stretto un bel rapporto basato sulla solidarietà e la fiducia. Abitano nei locali adibiti all'interno dell'oratorio, fanno parte della comunità. dialogano con gli altri grazie a due missionari che conoscono bene la lingua Ucraina. Nei loro occhi si scorge ancora terrore, soprattutto in quelli dei più piccoli che a tratti appaiono spenti e tristi, persi nel vuoto. La casa di Maryna è stata distrutta durante un bombardamento. Lei e suoi figli sono vivi per miracolo. Sono arrivati a Gela dopo un lungo viaggio e faticoso viaggio. Il conflitto ha generato conseguenze inimmaginabili fino allo scorso 24 febbraio. Il flusso migratorio apre le porte a nuovi processi di integrazione e in merito Gela dimostra grande sensibilità e Kuslan ne è consapevole pronto a coltivare anche qui le sue passioni.di Graziano Amato