Politica
Gela vicina al commissariamento? La sfiducia aprirebbe scenari imprevedibili in vista delle amministrative
Se passasse la sfiducia verrebbe nominato un commissario straordinario che resterebbe in carica fino al maggio del 2024
Se la sfiducia passasse si aprirebbe un periodo di commissariamento fino al mese di maggio del 2024. L'assessorato agli enti locali nominerebbe il nuovo reggente entro qualche giorno. L'ultima volta non andò così bene. Col senno di poi, segreterie politiche, sindacati, cittadini e associazioni bocciarono l'operato dell'ex commissario Rosario Arena. La fine dell'amministrazione Greco sarebbe l'epilogo di un periodo amministrativo frastagliato, terreno di scontri e veleni.
Di pezzi, la coalizione originaria definita "arcobaleno", nel tempo, ne ha persi parecchi, fino al depotenziamento di una maggioranza che era definita bulgara. Sette dei firmatari della sfiducia erano pro Greco. Di tempeste l'amministrazione ne ha attraversate tante, fino ad incagliarsi sulla crisi finanziaria pagando, forse, lo scotto di aver perso troppo tempo nel gestirla, soprattutto nell'avvicendarsi di tecnici, esperti e segretari, all'inizio della stasi. Qualche ex alleato glielo aveva fatto notare al primo cittadino. Sarebbe l'apoteosi di una battaglia elettorale, quella del 2019, anomala.
Rispetto a 4 anni fa, quando centrodestra e centrosinistra erano sfaldati e depotenziati, le coalizioni pare stiano ritrovando affinità e sono pronti ad accollarsi un periodo di commissariamento pur di bocciare la sindacatura Greco. In molti, comunque, sono convinti che un disavanzo da 96 milioni spingerà l'ente al dissesto. Non ci sono certezze sui tempi, né documenti finanziari certificati e la Corte dei Conti, in caso di ulteriori ritardi, potrebbe procedere con lo scioglimento del consiglio comunale. In quel caso rimarrebbe in carica il sindaco insieme alla sua giunta.
Anche per questo, probabilmente, il fronte della sfiducia preferisce fare un passo indietro. Una cosa è certa. Il prossimo sindaco siederà su una poltrona spinosa per amministrare un comune che, nella migliore delle ipotesi, dovrà fare i conti con un piano di riequilibrio decennale o peggio con un dissesto. A rischio, nell'ipotesi di un commissario poco attento e di una burocrazia comunale disinteressata, ci sono dossier e capitoli importanti come i finanziamenti da quasi 200 milioni di euro e la riconversione economica e industriale di una città martoriata.
Quella del prossimo anno potrebbe essere una sfida agguerrita. Se Greco dovesse dimettersi potrebbe giocarsi l'ardua carta della ricandidatura. Per certi versi la campagna elettorale per molti è già iniziata da tempo. Undici mesi passano in fretta e alcune liste sono già pronte, sperando che i papabili candidati consiglieri e sindaci mettano davanti a tutti e tutto l'amore per la città e le proprie competenze in campo per far scattare un periodo di rinascita, dopo anni di oscurantismo.