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Gela Provincia, il Csga: "Nove anni di vuoto democratico in Sicilia. La lotta continua"

Politica

Gela Provincia, il Csga: "Nove anni di vuoto democratico in Sicilia. La lotta continua"

In una lunga nota il Comitato ripercorre l'iter per l'istituzione della provincia

12 Luglio 2023 16:28

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"Domani, 13 luglio 2023 ricorre il nono anniversario del Referendum popolare, svolto a Gela, di adesione al Libero consorzio comunale di Catania. Unico referendum confermativo, accanto quelli rientranti nello stesso iter legislativo, di Piazza Armerina, Niscemi e Licodia Eubea, a cui non è stata data mai attuazione nella storia della Repubblica italiana. Una ferita mai suturata dalle istituzioni coinvolte". E' quanto scrive in una nota Filippo Franzone, coordinatore del Comitato per lo Sviluppo dell'Area Gelese.

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"Attraverso l'impulso e l'azione di agguerriti comitati di cittadini, Gela e Niscemi scelsero di lasciare il libero Consorzio di Caltanissetta per aderire al libero Consorzio di Catania. Piazza Armerina scelse di lasciare il libero Consorzio di Enna per aderire al libero Consorzio di Catania. Infine Licodia Eubea scelse di lasciare il libero Consorzio di Catania per aderire al libero Consorzio di Ragusa. Il tutto in un iter che imponeva una delibera consiliare a maggioranza qualificata ed un referendum popolare confermativo. Un iter più aggravato rispetto a quello costituzionale.

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Cionondimeno, le delibere ed i referendum si svolsero correttamente, nelle modalità e nei termini temporali stabiliti "ex lege" (secondo legge). In particolare, ben 32.000 cittadini nelle quattro città si recarono al voto ed il "SI" vinse con maggioranze bulgare. A Gela, in una caldissima giornata, il 13 luglio 2014 votarono 24.000 cittadini con una maggioranza schiacciante per l'addio a Caltanissetta: 99.8%. L'iter fu pubblicato in Gazzetta ufficiale come valido.

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Con L.r. 15/2015, l'Ars inglobò il neonato libero Consorzio di Catania alla Città metropolitana di Catania. Non potendo annullare quattro referendum popolari, nella stessa Legge regionale 15/2015 il Parlamento regionale costrinse le 4 comunità convolte ad un'ulteriore delibera consiliare a maggioranza assoluta, rinviando ad una successiva legge regionale, la ratifica dei passaggi avvenuti. I quattro consigli comunali di Gela, Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea deliberarono validamente, ribadendo per la terza volta in un anno, le loro volontà. A verificare e prenderne atto, con decreto, fu l'Assessorato regionale alle Autonomie locali, competente per materia".

"E quindi? La lotta continua. E non ci fermeremo finché un'istituzione della Repubblica non ci darà una risposta, positiva o negativa che sia. Un riposta da consegnare alla storia di della nostra città e non solo".

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