Gela, Torre di Manfria all’imprenditore bolognese: consiglio comunale rinuncia al diritto di prelazione
Sulla proposta il collegio dei revisori si è espresso negativamente
Gela, Torre di Manfria all'imprenditore bolognese: consiglio comunale rinuncia al diritto di prelazione
La Torre di Manfria sarà venduta all'imprenditore bolognese Paolo Trento. L'amministrazione ha dovuto rinunciare al diritto di prelazione. Il consiglio comunale si è espresso negativamente sulla scorta del parere negativo rilasciato dai revisori dei conti qualche ore fa. I dubbi sono tanti: sull'ottenimento delle somme, sull' eventuale variazione di bilancio che potrebbe essere bocciata dai revisori. Ma anche sulla capacità di ristrutturare e gestire bene. Il collegio ha sollevato diversi dubbi di natura contabile, rispetto all'acquisto e alla reale possibilità di ristrutturare il bene storico, legando la motivazione alla crisi finanziaria in atto e al blocco della spesa corrente.
Sulla torre c'è una valutazione dell'Agenzia delle Entrate di 74.000 euro ma il comune l'avrebbe acquistata per 220.000 euro, valore su cui si è basato il rogito stipulato tra l'imprenditore bolognese e l'attuale proprietario della torre. Per i revisori "non ci sono le condizioni per approvare la delibera". È no, di conseguenza, anche per la commissione bilancio. Il dietrofront di chi aveva chiesto all'amministratore di acquistare la torre attraverso mozioni e atti di indirizzo ha indignato i pro Greco.
Nonostante le rassicurazioni del sindaco e del segretario generale il centrodestra, i civici ed i progressisti hanno detto no. Senza certezze la proposta è stata bocciata con 8 no e 4 si e contemporaneamente è caduto il numero legale. La seduta è stata rinviata di un'ora anche se in aula, probabilmente, si tornerà domani pomeriggio. Sarà l'ultimo momento utile per esercitare il diritto di prelazione. Greco si gioca l'ultima carta. Stasera si sono contate diverse assenze tra i suoi alleati. Domani qualcosa potrebbe cambiare ma l'epilogo sembra già scritto.
