Giacimento di acqua prestorica scoperto a Gela, parla l’esperto: "Conseguenza dell’evento messiniano"
Attualità
Giacimento di acqua prestorica scoperto a Gela, parla l’esperto: "Conseguenza dell’evento messiniano"
Risale a milioni di anni fa, causato dal "prosciugamento" del Mar Mediterraneo
La straordinarietà di Gela passa anche dalla preistoria. Ha del sensazionale la scoperta che interessa da vicino la città del golfo: l'individuazione di un giacimento d'acqua che potrebbe mitigare la crescente carenza idrica. A rivelarlo è uno studio scientifico condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Malta, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che svela la presenza di risorse idriche sotterranee nella formazione di Gela, una piattaforma carbonatica nel sottosuolo della Sicilia meridionale. La scoperta di questo vasto accumulo d'acqua è il risultato di un approccio innovativo che combina l'analisi di pozzi petroliferi profondi con avanzate tecniche di modellazione tridimensionale del sottosuolo. Un eccezionale rinvenimento, a tratti suggestivo, anche secondo Giuseppe Collura, già presidente dell'Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, che ci spiega le origini del fenomeno che ha generato, milioni di anni fa, l'accumulo di acqua. "Si è formata in un contesto geologico molto particolare, 7 milioni di anni fa, in cui per ragioni di carattere tettonico si è chiuso lo Stretto di Gibilterra. È cessato lo scambio di acqua tra Mar Mediterraneo e Mar Atlantico creando un bacino evaporativo generando un totale "prosciugamento". L'Africa e la Sicilia erano un unico continente. In questo contesto si è depositata l'acqua fossile. Gela protagonista anche da il nome alle rocce che contengono l'acqua che è stazionaria a 2000 metri". Le risorse idriche sotterranee profonde in tutto il mondo rappresentano un'importante fonte potenziale di acqua non convenzionale - sostengono i ricercatori - che possono supportare le crescenti necessità, legate anche alla crescita demografica globale. "Oggi riveste un'importanza particolare perché crescono le crisi di siccità, sempre più gravi. Si prolungherebbe anche il aumentando periodi i penuria e carenze di acqua potabile. In questo contesto grandissimo contenitore d'acqua fossile potrebbe essere utilizzato per far fronte a queste crisi".
La straordinarietà di Gela passa anche dalla preistoria. Ha del sensazionale la scoperta che interessa da vicino la città del golfo: l'individuazione di un giacimento d'acqua che potrebbe mitigare la crescente carenza idrica. A rivelarlo è uno studio scientifico condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Malta, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che svela la presenza di risorse idriche sotterranee nella formazione di Gela, una piattaforma carbonatica nel sottosuolo della Sicilia meridionale. La scoperta di questo vasto accumulo d'acqua è il risultato di un approccio innovativo che combina l'analisi di pozzi petroliferi profondi con avanzate tecniche di modellazione tridimensionale del sottosuolo.
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Un eccezionale rinvenimento, a tratti suggestivo, anche secondo Giuseppe Collura, già presidente dell'Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, che ci spiega le origini del fenomeno che ha generato, milioni di anni fa, l'accumulo di acqua. "Si è formata in un contesto geologico molto particolare, 7 milioni di anni fa, in cui per ragioni di carattere tettonico si è chiuso lo Stretto di Gibilterra. È cessato lo scambio di acqua tra Mar Mediterraneo e Mar Atlantico creando un bacino evaporativo generando un totale "prosciugamento". L'Africa e la Sicilia erano un unico continente. In questo contesto si è depositata l'acqua fossile.
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Gela protagonista anche da il nome alle rocce che contengono l'acqua che è stazionaria a 2000 metri". Le risorse idriche sotterranee profonde in tutto il mondo rappresentano un'importante fonte potenziale di acqua non convenzionale - sostengono i ricercatori - che possono supportare le crescenti necessità, legate anche alla crescita demografica globale. "Oggi riveste un'importanza particolare perché crescono le crisi di siccità, sempre più gravi. Si prolungherebbe anche il aumentando periodi i penuria e carenze di acqua potabile. In questo contesto grandissimo contenitore d'acqua fossile potrebbe essere utilizzato per far fronte a queste crisi".