Giovani senza lavoro, competenze e prospettive: maglia nera a Gela e a Niscemi
Attualità
Giovani senza lavoro, competenze e prospettive: maglia nera a Gela e a Niscemi
Alla provincia di Caltanissetta, secondo uno studio, spetta il triste primato
Chi sono i Neet. Giovani non attivi in istruzione, in lavoro o in formazione. Secondo il rapporto di Openpolis, basato su dati Istat raccolti nel 2022, circa un giovane su nove in Italia vive in questa condizione. Nove le province sopra il 35%, tutte situate in regioni del Mezzogiorno. Il primato, triste, spetta però alla Provincia di Caltanissetta con il 46% di giovani (compresi tra i 15 e i 29 anni) che non cercano lavoro e che non si impegnano in formazione. Le province con più Neet tendono a coincidere con quelle dove gli apprendimenti sono più bassi e dove maggiore è la dispersione scolastica. Come testimoniato dalle prove Invalsi di competenza in italiano, nel Nisseno la quota di ragazzi di terza media che si è attestata nei livelli più bassi in italiano ha sfiorato il 52%, con picchi del 58% a Gela e del 64% a Niscemi. Educatori, sindacati, politica e imprese, al centro di questa delicata vicenda. In un’Italia divisa, i fondi del PNRR potrebbero essere intercettati per fornire percorsi di inserimento del mondo del lavoro, bloccare l’emorragia di giovani che emigrano al Nord.
15 Luglio 2023 12:47
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Chi sono i Neet. Giovani non attivi in istruzione, in lavoro o in formazione. Secondo il rapporto di Openpolis, basato su dati Istat raccolti nel 2022, circa un giovane su nove in Italia vive in questa condizione. Nove le province sopra il 35%, tutte situate in regioni del Mezzogiorno. Il primato, triste, spetta però alla Provincia di Caltanissetta con il 46% di giovani (compresi tra i 15 e i 29 anni) che non cercano lavoro e che non si impegnano in formazione.
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Le province con più Neet tendono a coincidere con quelle dove gli apprendimenti sono più bassi e dove maggiore è la dispersione scolastica. Come testimoniato dalle prove Invalsi di competenza in italiano, nel Nisseno la quota di ragazzi di terza media che si è attestata nei livelli più bassi in italiano ha sfiorato il 52%, con picchi del 58% a Gela e del 64% a Niscemi. Educatori, sindacati, politica e imprese, al centro di questa delicata vicenda. In un'Italia divisa, i fondi del PNRR potrebbero essere intercettati per fornire percorsi di inserimento del mondo del lavoro, bloccare l'emorragia di giovani che emigrano al Nord.