Gli "scarcerati" a Gela sono pronti a tornare in azione: l’allarme della commissione regionale antimafia
Cronaca
Gli "scarcerati" a Gela sono pronti a tornare in azione: l’allarme della commissione regionale antimafia
Presenti sul territorio molte armi
Il nisseno è interessato da una diffusa circolazione di armi, anche da guerra ed in particolare i comuni di Gela e Niscemi. E' quanto emerge dalla relazione della commissione regionale antimafia. Il Nisseno si caratterizza, storicamente, per la copresenza di stidda e cosa nostra. Impegnate negli anni 90 in una sanguinosissima guerra di mafia, le due organizzazioni criminali mantengono oggi rapporti pacifici, nel tentativo di far fronte comune contro le difficoltà. Indebolite dalla citata guerra di mafia, nonché dalla successiva decapitazione di tutti i mandamenti ad opera delle forze dell’ordine, mafia e stidda sono oggi costantemente tese alla propria riorganizzazione, con l’importante contributo degli “scarcerati” di ritorno sul territorio. In questo contesto, il Nisseno risulta oggi diviso fondamentalmente in due zone: la parte meridionale e quella settentrionale. Nella prima la criminalità organizzata appare più attiva, caratterizzata da un’elevata propensione alla violenza e dotata di un’importante potenza di fuoco, in particolare nei centri di Niscemi e Gela. Quest'ultimo, epicentro del fenomeno criminale nel Nisseno, si caratterizza per un elevatissimo tasso di episodi di danneggiamenti, non tutti attribuibili, però, a mano mafiosa. Nel Nisseno settentrionale, invece, le organizzazioni mafiose tendono ad adottare un approccio più discreto ma non per questo meno insidioso; qui è stata, peraltro, individuata e duramente colpita un’organizzazione criminale composta esclusivamente da nigeriani, ma caratterizzata da un modus operandi tipicamente mafioso. Il fenomeno delle agromafie appare presente in particolare nell’area del Vallone.
Il nisseno è interessato da una diffusa circolazione di armi, anche da guerra ed in particolare i comuni di Gela e Niscemi. E' quanto emerge dalla relazione della commissione regionale antimafia. Il Nisseno si caratterizza, storicamente, per la copresenza di stidda e cosa nostra. Impegnate negli anni 90 in una sanguinosissima guerra di mafia, le due organizzazioni criminali mantengono oggi rapporti pacifici, nel tentativo di far fronte comune contro le difficoltà. Indebolite dalla citata guerra di mafia, nonché dalla successiva decapitazione di tutti i mandamenti ad opera delle forze dell'ordine, mafia e stidda sono oggi costantemente tese alla propria riorganizzazione, con l'importante contributo degli "scarcerati" di ritorno sul territorio.
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In questo contesto, il Nisseno risulta oggi diviso fondamentalmente in due zone: la parte meridionale e quella settentrionale. Nella prima la criminalità organizzata appare più attiva, caratterizzata da un'elevata propensione alla violenza e dotata di un'importante potenza di fuoco, in particolare nei centri di Niscemi e Gela. Quest'ultimo, epicentro del fenomeno criminale nel Nisseno, si caratterizza per un elevatissimo tasso di episodi di danneggiamenti, non tutti attribuibili, però, a mano mafiosa. Nel Nisseno settentrionale, invece, le organizzazioni mafiose tendono ad adottare un approccio più discreto ma non per questo meno insidioso; qui è stata, peraltro, individuata e duramente colpita un'organizzazione criminale composta esclusivamente da nigeriani, ma caratterizzata da un modus operandi tipicamente mafioso. Il fenomeno delle agromafie appare presente in particolare nell'area del Vallone.