Grave insufficienza respiratoria, ragazzina di 15 anni di Gela salvata dai medici
Salute
Grave insufficienza respiratoria, ragazzina di 15 anni di Gela salvata dai medici
Intervento congiunto di due équipe
Un esempio efficace di lavoro in rete nella gestione dell’emergenza-urgenza pediatrica. Una ragazzina di 15 anni è stata salvata nei giorni scorsi grazie all’intervento congiunto dell’équipe di Terapia Intensiva Pediatrica (Tip) dell’Azienda ospedaliera universitaria “Gaetano Martino” di Messina e gli specialisti del centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina (Ccpm). La giovane, giunta da Gela, presentava un grave quadro di insufficienza respiratoria causato da una severa infezione da influenza H1N1. Intubata e in ventilazione meccanica, la paziente è stata assistita in Tip applicando le più avanzate tecniche ventilatorie: dalla convenzionale all’oscillatoria ad alta frequenza, alla somministrazione inalatoria di ossido nidrico .A distanza di circa 36 ore dal ricovero – data la persistenza di un quadro polmonare ancora fortemente critico e refrattario alle tecniche di ventilazione più avanzate- i medici hanno deciso di richiedere l’Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation); procedura eseguita dal team multidisciplinare del centro di Cardiochirurgia e Cardioanestesia del Ccpm di Taormina, dirette rispettivamente dal dott. Sasha Agati e dal dott. Enrico Iannace.
Un esempio efficace di lavoro in rete nella gestione dell'emergenza-urgenza pediatrica. Una ragazzina di 15 anni è stata salvata nei giorni scorsi grazie all'intervento congiunto dell'équipe di Terapia Intensiva Pediatrica (Tip) dell'Azienda ospedaliera universitaria "Gaetano Martino" di Messina e gli specialisti del centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina (Ccpm). La giovane, giunta da Gela, presentava un grave quadro di insufficienza respiratoria causato da una severa infezione da influenza H1N1. Intubata e in ventilazione meccanica, la paziente è stata assistita in Tip applicando le più avanzate tecniche ventilatorie: dalla convenzionale all'oscillatoria ad alta frequenza, alla somministrazione inalatoria di ossido nidrico
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.A distanza di circa 36 ore dal ricovero - data la persistenza di un quadro polmonare ancora fortemente critico e refrattario alle tecniche di ventilazione più avanzate- i medici hanno deciso di richiedere l'Ecmo (Extra Corporeal Membrane Oxygenation); procedura eseguita dal team multidisciplinare del centro di Cardiochirurgia e Cardioanestesia del Ccpm di Taormina, dirette rispettivamente dal dott. Sasha Agati e dal dott. Enrico Iannace.