Cronaca
Hacker arrestato, negli uffici giudiziari di Gela violati 56 computer del Ministero su 59
Indagini focalizzate anche su altri sei presunti complici
Ha messo sotto scacco 56 delle 59 postazioni presenti negli uffici giudiziari di Gela, dai quali, attraverso un account di super-administrator, ha esteso il suo controllo ai server del ministero della Giustizia dislocati a Napoli: così Carmelo Miano, l'hacker quasi 24 enne (li compirà a fine mese) avrebbe operato per carpire dati sensibili e coperti da segreto investigativo dai sistemi informativi del ministero della Giustizia. Il giovane, lo scorso 2 ottobre, è stato arrestato e messo in carcere dalla polizia postale al termine di indagini coordinate dai magistrati del pool reati informatici della Procura di Napoli (pm Onorati e Cozza, coordinatore Vincenzo Piscitelli) che gli contestano i reati contestati di accesso abusivo aggravato a strutture informatiche e diffusione di malware e programmi software, commessi in concorso
Oltre che su Miano, infatti, l'attenzione della polizia giudiziaria, si è anche focalizzata su altre sei persone.