Parla la mamma di Emanuela Vallecchi, uccisa a Gela dal marito: "Ancora non conosciamo la verità"
Parla la mamma di Emanuela Vallecchi, uccisa a Gela dal marito: "Ancora non conosciamo la verità"
La donna venne assassinata a soli 22 anni davantu la figlioletta
Quello di Emanuela Vallecchi è solo la punta dell’iceberg di femminicidi che la storia cittadina annovera negli anni. Donne vittime di amori malati, di uomini erosi dalla gelosia, che hanno abdicato l’amore, la passione e il dialogo all’incapacità di accettare la fine di una relazione e le scelte delle compagne. Storie tragiche che si intrecciano l’una all’altra, legate da un fil rouge nel quale sembra primeggiare la subcultura della donna intesa come proprietà. Emanuela Vallecchi aveva 22 anni, ma finì tragicamente la sua giovane vita sotto i colpi di pistola esplosi dal coniuge, Nicola Incorvaia, una guardia giurata che nel maggio del 2010 non si fece scrupolo di impugnare la pistola e scaricare l’intero caricatore contro la giovane moglie sotto gli occhi atterriti della figlioletta di due anni. Una convivenza diventata burrascosa la loro con Incorvaia che aveva manifestata alla giovane moglie la volontà di separarsi. Un altro caso nell’estate di dieci anni fa. In questo caso l’orrore è maturato sullo sfondo della decisione di una donna di interrompere la relazione con il compagno. Ad essere massacrata a pistolettate nelle campagne di contrada Passo di Piazza fu Maria Nastasi, colpita per tre volte al viso come se il suo assassino volesse cancellarne i tratti somatici, rendendola irriconoscibile. A stroncarle la vita fu Salvatore Greco, 56 anni, sorvegliato speciale, morto suicida subito dopo avere assassinato la compagna perché “rea” di avere manifestato l’intenzione di interrompere la relazione sentimentale. Ha avuto una trama diversa, invece, il caso di femminicidio consumato nel lontano 1987 e sul quale si ritenne di avere sollevato il velo nel luglio del 2014. È quello che ha visto vittima Rosaria Palmieri, una giovane di 22 anni sparita nel nulla e della quale non si seppe più nulla per 27 lunghi anni. A riaprire il caso furono i carabinieri dopo che il figlio della vittima decise di chiedere la dichiarazione di morte presunta della madre per potere ereditare una vecchia proprietà. Da quel momento si aprì una maglia sulla scomparsa di Rosaria Palmieri, assassinata dal marito Vincenzo Scudera, perché - emerse dalle indagini prima e in sede processuale poi - la giovane Rosaria era diventata gelosa dopo avere scoperto la tresca del coniuge con una sua cugina. Il corpo di Rosaria non è stato mai trovato. Tre casi di violenza sulle donne che hanno avuto come extrema ratio la soppressione delle vittime. La triste scia continua con innumerevoli casi di violenze fisiche, psicologiche e di soprusi ai danni di donne che in tanti casi non trovano ancora il coraggio e la forza di dire basta.
Quello di Emanuela Vallecchi è solo la punta dell'iceberg di femminicidi che la storia cittadina annovera negli anni. Donne vittime di amori malati, di uomini erosi dalla gelosia, che hanno abdicato l'amore, la passione e il dialogo all'incapacità di accettare la fine di una relazione e le scelte delle compagne. Storie tragiche che si intrecciano l'una all'altra, legate da un fil rouge nel quale sembra primeggiare la subcultura della donna intesa come proprietà. Emanuela Vallecchi aveva 22 anni, ma finì tragicamente la sua giovane vita sotto i colpi di pistola esplosi dal coniuge, Nicola Incorvaia, una guardia giurata che nel maggio del 2010 non si fece scrupolo di impugnare la pistola e scaricare l'intero caricatore contro la giovane moglie sotto gli occhi atterriti della figlioletta di due anni.
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Una convivenza diventata burrascosa la loro con Incorvaia che aveva manifestata alla giovane moglie la volontà di separarsi. Un altro caso nell'estate di dieci anni fa. In questo caso l'orrore è maturato sullo sfondo della decisione di una donna di interrompere la relazione con il compagno. Ad essere massacrata a pistolettate nelle campagne di contrada Passo di Piazza fu Maria Nastasi, colpita per tre volte al viso come se il suo assassino volesse cancellarne i tratti somatici, rendendola irriconoscibile. A stroncarle la vita fu Salvatore Greco, 56 anni, sorvegliato speciale, morto suicida subito dopo avere assassinato la compagna perché "rea" di avere manifestato l'intenzione di interrompere la relazione sentimentale.
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Ha avuto una trama diversa, invece, il caso di femminicidio consumato nel lontano 1987 e sul quale si ritenne di avere sollevato il velo nel luglio del 2014. È quello che ha visto vittima Rosaria Palmieri, una giovane di 22 anni sparita nel nulla e della quale non si seppe più nulla per 27 lunghi anni. A riaprire il caso furono i carabinieri dopo che il figlio della vittima decise di chiedere la dichiarazione di morte presunta della madre per potere ereditare una vecchia proprietà. Da quel momento si aprì una maglia sulla scomparsa di Rosaria Palmieri, assassinata dal marito Vincenzo Scudera, perché - emerse dalle indagini prima e in sede processuale poi - la giovane Rosaria era diventata gelosa dopo avere scoperto la tresca del coniuge con una sua cugina. Il corpo di Rosaria non è stato mai trovato. Tre casi di violenza sulle donne che hanno avuto come extrema ratio la soppressione delle vittime. La triste scia continua con innumerevoli casi di violenze fisiche, psicologiche e di soprusi ai danni di donne che in tanti casi non trovano ancora il coraggio e la forza di dire basta.