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I PESCATORI RACCOLGONO I RIFIUTI DELLA ZONA PORTUALE CHE DAL 2016 È FERMA E ABBANDONATA

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I PESCATORI RACCOLGONO I RIFIUTI DELLA ZONA PORTUALE CHE DAL 2016 È FERMA E ABBANDONATA

Dal 2016 ad oggi le attività di pesca al porto sono ferme a causa dell'insabbiamento del bacino che rende impossibile l'uscita delle barche che rimarrebbero incagliate. Da allora si...

Stefano Blanco

24 Febbraio 2022 15:53

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Dal 2016 ad oggi le attività di pesca al porto sono ferme a causa dell'insabbiamento del bacino che rende impossibile l'uscita delle barche che rimarrebbero incagliate. Da allora si sta cercando di risolvere la situazione che pian piano sembra essere passata in secondo piano. Con il passaggio delle competenze dalla Regione all'autorità portuale la questione porto sembrava essere tornata a galla e sia per i pescatori che per i cittadini la fiammella sembra essersi riaccesa. Tuttavia, ad oggi dopo anni e anni di inattività la zona portuale di Gela sembra uscita da un film post apocalittico. Un Mad Max tutto gelese con i rifiuti e la sabbia che si sono impadroniti dello spazio calpestabile e con i pescatori che si presentano lì ogni mattina nonostante non possano portare avanti la propria attività. La questione rifiuti sembra essere la più stringente, tutta la banchina di fatti è stata sommersa non dall'acqua ma dall'immondizia, tra gli scarti dei pescatori e quelli dei civili portati dal vento o depositata lì di proposito e che nessuno viene a raccogliere. I pescatori da sempre attaccati per la loro incuranza nei confronti del porto stanno da  settimane provando ad arginare la cosa raccogliendo la maggior parte dei rifiuti e depositando in un punto così da agevolare il lavoro alla Tekra. Un gesto silenzioso che a tutti gli effetti dimostra quanto abbiano a cuore la zona portuale che per loro rappresenta non un semplice luogo di lavoro ma quasi la loro seconda casa.di Stefano Blanco

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