Disagi del cittadino
È paralizzato a causa di un ictus ma l’Inps gli nega l’accompagnamento: a Gela il calvario di Antonio
L'uomo ha presentato ricorso e attende l'esito da oltre un anno
È paralizzato a causa di un ictus ma l'Inps gli nega l'accompagnamento: a Gela il calvario di Antonio
Antonio Madrassi, un ex agente immobiliare, ha 61 anni e nel 2019, mentre usciva da un supermercato in Lombardia, dove viveva, è stato colpito da un ictus celebrare. Da quel giorno la sua vita è cambiata drasticamente. La corsa in ospedale, il coma, il risveglio e la lunga riabilitazione grazie alla quale oggi riesce a stento a parlare. Gli arti destri di Antonio, però, sono paralizzati da ormai cinque anni. In Lombardia l'INPS gli ha riconosciuto la piena invalidità e l'indennità di accompagnamento.
Antonio è tornato in Sicilia e nel 2021, a distanza di due anni dal tragico evento, durante la visita obbligatoria di revisione, che si è svolta a Caltanissetta nonostante lo stato di salute in cui versa, la commissione Inps gli ha negato l'indennità di accompagnamento. Antonio ha deciso di presentare un ricorso e da quasi un anno attende l'esito. Antonio vive, praticamente, con meno di â¬500 euro al mese. Percepiva il reddito di cittadinanza ma gli è stato revocato a causa di un parametro minimamente superato. L'Inps, oltretutto, pretende la restituzione delle somme che ha percepito per due anni. Antonio a stento riesce a sostenersi e senza la possibilità di pagare un accudente, la sua vita è diventata un calvario.
A denunciare casi simili a quelli di Antonio era era stato l'avvocato Paolo Capici con una nota inviata anche al consiglio superiore della magistratura. Per alcuni esiti possono volerci fino a tre anni. Ci sono soggetti che muoiono in attesa di vedersi riconoscere un diritto. Anche a loro è rivolto l'appello e la vicinanza di Antonio.
