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Internati dai nazisti nei campi di concentramento: tra loro anche cinque gelesi

Cronaca

Internati dai nazisti nei campi di concentramento: tra loro anche cinque gelesi

C'era anche il prof Virgilio Argento

Redazione

27 Gennaio 2025 19:41

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Lunedì 27 gennaio, giorno della memoria in ricordo delle vittime nei campi di concentramento nazisti; giorno che sotto certi aspetti è legato al contesto della comunità gelese. Infatti, anche a Gela, su quasi 3.300 richiamati alle armi di cui si ha notizia, ci sono stati ben 242 militari che durante gli eventi bellici dell'ultima guerra sono stati catturati dai tedeschi e internati nei campi di concentramento in Germania, i cosiddetti prigionieri I.M.I. (Internati Militari Italiani ovvero Italienische Militärinternierten) che furono anche privati della tutela internazionale oltre ad esser stati costretti sia al lavoro forzato nelle città bombardate dagli Alleati sia ad essere a servizio della Wehrmacht e della Luftwaffe tedesche; e comunque quasi tutti scampati all'olocausto. Di tali IMI fece parte anche il Prof. Virgilio Argento di cui pubblichiamo la foto.

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Degli 810.000 militari italiani internati dopo l'armistizio, 94.000 preferirono alla cattura la RSI o le SS italiane, con 14.000 come combattenti o 80.000 come ausiliari. Quindi, oltre 600.000 I.M.I., nonostante le sofferenze e il trattamento disumano subito nei lager, rimasero fedeli al giuramento alla Patria e scelsero di resistere e dire "NO" alla Repubblica Sociale Italiana. Nel 1941 altre migliaia di soldati italiani furono mandati a combattere; in particolare 230.000 militari fecero parte dell'8ª Armata Italiana ARM.I.R. inviata in Russia, con 114.520 militari tra morti e dispersi; ed ancora trentacinque divisioni furono inviate nei Balcani dove avvenne una tragedia nazionale per troppo tempo ignorata con un'eliminazione di massa di nostri soldati, che si ritrovarono intrappolate tra Jugoslavia, Albania e Grecia; accadde proprio in Grecia l'eccidio dei soldati della Div. "Acqui" che fecero la scelta di combattere a Cefalonia e a Corfù contro gli stessi ex alleati tedeschi dopo l'armistizio; tra essi essi vi erano cinque gelesi tra cui Marinelli Orazio di cui pubblichiamo la foto

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