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LA CITTA’ VICINA ALLA POPOLAZIONE UCRAINA CON UNA FIACCOLATA ORGANIZZATA DALL’UCIM

Cronaca

LA CITTA’ VICINA ALLA POPOLAZIONE UCRAINA CON UNA FIACCOLATA ORGANIZZATA DALL’UCIM

Quella che è trascorsa è la quinta notte di guerra in Ucraina. Mentre l'Ucraina chiede il cessate il fuoco  sono iniziati i colloqui  con la Russia per tentare il mi...

Graziano Amato

28 Febbraio 2022 20:30

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Quella che è trascorsa è la quinta notte di guerra in Ucraina. Mentre l'Ucraina chiede il cessate il fuoco  sono iniziati i colloqui  con la Russia per tentare il miracolo.  nel frattempo però il rumore delle bombe, delle sirene d'allarme e dei razzi ha preso il sopravvento sulla normalità, ormai spazzata via per chi ha scelto di restare a difendere la propria patria. Per chi scappa invece ci sono solo incertezze, eccetto una. La solidarietà arrivata al popolo ucraino da tutto il mondo. Migliaia di profughi continuano a trovare le porte aperte nei paesi confinanti. Si recupera il tempo perso a causa del covid e ci si unisce in un unico grande abbraccio forte per calmare quel terrore che traspare dagli occhi di chi ha lasciato tutto per niente. Anche la Sicilia si unisce: decine di sindaci sono pronti ad aprire le porte dei propri comuni per offrire ospitalità, cura e protezione a chi scappa dalla guerra. A Comiso, il sindaco Maria Rita Schembari mette a disposizione le villette dell'ex base nato. Anche Gela fa la sua parte: questa sera alla chiesa sulla roccia di Settefarine si terrà una veglia di preghiera per la pace, alle 19. Alla stessa comunità appartiene una missionaria che per anni è stata in Ucraina. Insieme a lei hanno organizzato una colletta. Per mercoledì invece l'unione cattolica italiana insegnanti, dirigenti, educatori presieduta dalla dirigente Viviana Aldisio ha organizzato una preghiera universale per la pace in Ucraina. Ci si riunirà alle 20 nel cortile antistante la parrocchia san Giovanni Evangelista. . Si tracciano  i primi bilanci. Le vittime civili ci sono, e anche tante. Tra esse secondo quanto hanno comunicato alcune città colpite dagli attacchi, che tra tre mesi avrebbe compiuto otto anni, che frequentava l'ultimo anno di scuole elementari e anche due insegnanti. A migliaia di bambini è stato negato il diritto all'istruzione. Per dirigenti e insegnanti tutto questo appare un po' come una sconfitta, dopo aver raccontato ai bambini per anni che ricordare serve a non commettere gli stessi errori.di Graziano Amato

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