Politica
LA CRISI DI GOVERNO HA INDOTTO I CIVICI A RITIRARE IL MONOTEMATICO DEDICATO AL RECOVERY PLAN
Come avevamo già anticipato qualche giorno fa il monotematico invocato dai pro greco sul recovery fund è stato rinviato a data da destinarsi. La crisi di governo ha indotto i f...
Come avevamo già anticipato qualche giorno fa il monotematico invocato dai pro greco sul recovery fund è stato rinviato a data da destinarsi. La crisi di governo ha indotto i firmatari Sincero Faraci Morselli Caci e Iaglietti a chiedere formalmente il ritiro della seduta che era prevista per il prossimo 2 febbraio. Intanto il governo uscente è rimasto in carica per lo svolgimento degli affari correnti. In base alla direttiva firmata da Giuseppe conte dopo le dimissioni l'esecutivo può adottare le misure necessarie «per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da covid 19 e ogni relativa conseguenza». Tra queste rientra il decreto ristori 5. Ma gli scenari adesso appaiono incerti. Un eventuale incarico affidato al premier uscente confermerebbe la presenza del ministro per il sud Provenzano e del viceministro alle infrastrutture Cancelleri, e a quel punto in consiglio comunale esponenti del pd e del movimento cinque stelle potrebbero confrontarsi con i pro greco e con lo stesso sindaco che hanno più volte accusato il governo centrale di non aver preso in considerazione la provincia di Caltanissetta in riferimento al recovery plan. Il governo ha tenuto i primi due tavoli con i sindacati e gli imprenditori. È invece saltato quello con gli enti locali. Ma le linee guida sono in parlamento che ha deciso all'unanimità di proseguire le audizioni in commissioni sul piano di rilancio e resilienza. Certo spetterà però all'esecutivo in carica fare poi la sintesi delle indicazioni del parlamento e dei suggerimenti delle parti sociali. Rimangono inoltre nodi importanti da sciogliere, anche politicamente: ad esempio quello della governance per l'attuazione concreta delle misure e delle riforme collegate agli oltre 220 miliardi di fondi europei. In mancanza del rapporto fiduciario, con la crisi di governo si ferma tutta però l'attività parlamentare, eccetto che per gli atti urgenti come la conversione dei decreti legge in scadenza. Per quanto riguarda la camera, la conferenza dei capigruppo ha deciso lo stop per ogni attività legislativa e ispettiva. L'attività ordinaria delle camere riprende solo dopo che il nuovo esecutivo avrà incassato la fiducia da entrambe le camere.