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LA REGIONE INCLUDE ANCHE GELA NELLO "STATO DI CALAMITÀ" PER IL MALTEMPO CAUSA DI DANNI ALL’AGRICOLTURA

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LA REGIONE INCLUDE ANCHE GELA NELLO "STATO DI CALAMITÀ" PER IL MALTEMPO CAUSA DI DANNI ALL’AGRICOLTURA

Ora c'è anche Gela fra i 210 comuni colpiti dal maltempo delle scorse settimane. Per la città del Golfo la Regione ha riconosciuto lo stato di calamità naturale. Le abb...

Graziano Amato

09 Dicembre 2021 14:53

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Ora c'è anche Gela fra i 210 comuni colpiti dal maltempo delle scorse settimane. Per la città del Golfo la Regione ha riconosciuto lo stato di calamità naturale. Le abbondanti piogge hanno interessato anche la piana, aggravando il bilancio di un'annata già difficile per gli agricoltori. Si tratta di una delibera integrativa, visto che la Regione ne aveva già emanata una, escludendo Gela. Gli amministratori, dal sindaco, all'assessore Giuseppe Licata fino al presidente del consiglio Salvatore Sammito dopo aver interloquito con la Regione,   avevano già riferito agli imprenditori che Gela sarebbe stata inserita nella lista. Anche il M5S si era attivato con una mozione depositata dall'onorevole Di Paola appena qualche giorno  prima della delibera. "Tutti insieme abbiamo sollevato il caso - ha dichiarato il deputato - e subito dopo è arrivata l'integrazione. Il merito è di tutti, è la vittoria della buona politica che ha ottenuto quanto a Gela spetta". Le giornate di maltempo hanno messo in ginocchio gran parte dei territori colpiti. La Regione ha emanato lo stato di emergenza sulla scorta di relazioni che hanno documentato i disastri. Gli aiuti economici di cui ora potranno godere gli agricoltori restituiscono un minimo di serenità ad un comparto in crisi. L'inverno è ancora lungo e l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma. Coldiretti stima una perdita di 2 miliardi per il 2021, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne". Campi inondati e serre stravolte, migliaia di ettari di colture stagionali sott'acqua, in asfissia e attaccate dai funghi, per umidità e pioggia. Semina allo stallo e produzione annacquata già per il 70%. "Contro i cambiamenti climatici - spiega la confederazione italiana agricoltori - serve cambio di approccio e una manutenzione seria del territorio" "senza una politica seria di gestione del territorio, gli imprenditori agricoli non investiranno più in queste zone, non reimpianteranno più quanto  trascinato  dalla piena. Prevarrà la paura di perdere tutto di nuovo".di Graziano Amatohttps://youtu.be/P2qMGJF2cQ8

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