Cronaca
L’agguato di via Venezia a Gela, Greco: "Chi prende la strada del crimine è destinato al carcere"
Il sindaco ringrazia la polizia per aver fatto luce sulla sparatoria del 22 agosto
«Voglio esprimere sincera gratitudine agli uomini e alle donne della Polizia di Stato, della Questura di Caltanissetta, della squadra Mobile, del commissariato di Gela, per l'operazione che ha permesso di assicurare alla giustizia i due presunti autori della sparatoria di via Venezia che tanto allarme sociale aveva destato lo scorso 22 agosto. La professionalità dimostrata dai poliziotti, l'azione di coordinamento svolta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta, hanno permesso di venire a capo dei fatti, identificare e mettere di fronte alle loro responsabilità gli autori di tale insensata azione criminale, compiuta in pieno giorno, con l'impiego di armi da fuoco, in una zona e in una fascia oraria in cui auto, scooter, pedoni, bambini, frequentano quei luoghi.
I fatti criminosi, purtroppo, accadono in tutte le città e a ogni latitudine, ma la presenza di investigatori di prim'ordine, come quelli in servizio nelle nostre forze di polizia, consente rapide indagini ed esiti favorevoli nell'azione penale».Lo dice il sindaco, Lucio Greco, commentando i risultati dell'attività investigativa che ha permesso l'arresto di due presunti autori della sparatoria, ora in carcere con l'accusa di tentato omicidio. «Ci conforta molto - afferma il primo cittadino - l'attenzione continua e costante del Prefetto, della Magistratura, organi dello Stato il cui prezioso lavoro è sotto gli occhi di tutti».
«Per questo voglio lanciare un accorato appello a quanti, per scelta o circostanze, si sono trovati e si trovano nella strada senza uscita del crimine e della violenza: saranno vite segnate da sofferenza e tormento, che finiranno sempre con il carcere. Se non peggio». «È sempre possibile cambiare strada, mettersi sulla retta via, evitare sofferenza per sé e per gli altri. Farsi aiutare dallo Stato, attraverso le sue agenzie di sostegno, dalla società civile, dalle Parrocchie. Un'alternativa al baratro sarà sempre possibile». «Ringrazio - conclude il sindaco - i magistrati della Direzione Antimafia, il questore, Giusy Agnello, il dirigente del commissariato di Gela, Felice Puzzo, il capo della Mobile, Antonino Ciavola, che spero presto di potere incontrare e stringere loro la mano in segno di ringraziamento da parte mia, dell'amministrazione comunale e dei cittadini gelesi».