L’ATTENTATO DI CAPACI RACCONTATO AL TEATRO ESCHILO DAL SOPRAVVISSUTO ANGELO CORBO
Cultura
L’ATTENTATO DI CAPACI RACCONTATO AL TEATRO ESCHILO DAL SOPRAVVISSUTO ANGELO CORBO
Angelo Corbo è tra quelli che può ancora raccontare cosa è successo il 23 maggio del 1992. Agente della scorta di Giovanni Falcone è tra i sopravvissuti alla stra...
Angelo Corbo è tra quelli che può ancora raccontare cosa è successo il 23 maggio del 1992. Agente della scorta di Giovanni Falcone è tra i sopravvissuti alla strage di Capaci. Viaggia sulla Fiat croma azzurra, la terza del convoglio del Giudice assassinato da Cosa Nostra. A distanza di 30 anni ricorda perfettamente quei terribili attimi. Li ha ripercorsi al teatro Eschilo, durante una serata promossa dall'associazione Fai Antiracket in occasione del trentennale dall'attentato. Angelo Corbo sente forte il peso della responsabilità, della consapevolezza di essere parte della storia. A distanza di trent'anni è arrabbiato e forse per questo non ha peli sulla lingua, nel raccontare e commentare con estrema lucidità i fatti, le ripercussioni e l'evoluzione della storia di Capaci. Angelo Corbo è autore del libro: strage di capaci: paradossi, omissioni e altre dimenticanze. A Gela è arrivato accompagnato dall'editore Domenico Bilotta, nonché responsabile della fondazione Antonino Caponetti che tra gli obbiettivi quello di diffondere la cultura della legalità. L'evento è stato fortemente voluto da Renzo Caponetti, presidente dell'associazione Fai Antiracket Gaetano Giordano. Per l'occasione sono stati esposti gli atti del processo Falcone borsellino e un esemplare della moneta di €2 dedicata ai magistrati siciliani. Sul palco del teatro è andato in scena anche la rappresentazione teatrale le idee restano.di Graziano Amato
Angelo Corbo è tra quelli che può ancora raccontare cosa è successo il 23 maggio del 1992. Agente della scorta di Giovanni Falcone è tra i sopravvissuti alla strage di Capaci. Viaggia sulla Fiat croma azzurra, la terza del convoglio del Giudice assassinato da Cosa Nostra. A distanza di 30 anni ricorda perfettamente quei terribili attimi. Li ha ripercorsi al teatro Eschilo, durante una serata promossa dall'associazione Fai Antiracket in occasione del trentennale dall'attentato. Angelo Corbo sente forte il peso della responsabilità, della consapevolezza di essere parte della storia. A distanza di trent'anni è arrabbiato e forse per questo non ha peli sulla lingua, nel raccontare e commentare con estrema lucidità i fatti, le ripercussioni e l'evoluzione della storia di Capaci. Angelo Corbo è autore del libro: strage di capaci: paradossi, omissioni e altre dimenticanze. A Gela è arrivato accompagnato dall'editore Domenico Bilotta, nonché responsabile della fondazione Antonino Caponetti che tra gli obbiettivi quello di diffondere la cultura della legalità. L'evento è stato fortemente voluto da Renzo Caponetti, presidente dell'associazione Fai Antiracket Gaetano Giordano. Per l'occasione sono stati esposti gli atti del processo Falcone borsellino e un esemplare della moneta di â¬2 dedicata ai magistrati siciliani. Sul palco del teatro è andato in scena anche la rappresentazione teatrale le idee restano.di Graziano Amato