LE DIMISSIONI DELLA SANTINO APRONO UNA NUOVA ERA DELL’ASP E IL PD CHIEDE UNA NOMINA "NON POLITICIZZATA"
Politica
LE DIMISSIONI DELLA SANTINO APRONO UNA NUOVA ERA DELL’ASP E IL PD CHIEDE UNA NOMINA "NON POLITICIZZATA"
Le dimissioni del direttore sanitario Marcella Santino aprono una nuova era all'Asp di Caltanissetta. La dottoressa ha fatto un passo indietro, probabilmente a seguito della circolare regio...
Le dimissioni del direttore sanitario Marcella Santino aprono una nuova era all'Asp di Caltanissetta. La dottoressa ha fatto un passo indietro, probabilmente a seguito della circolare regionale che invitava i commissari delle Asp a verificare i requisiti dei dirigenti in quiescenza, che per legge non possono ricoprire ruoli del genere. Alla Santino, che abbiamo provato a contattare, in pensione dal giugno del 2021, il 31 dicembre del 2022, le era stato prorogato l'incarico fino a giugno del 2023. Ha guidato l'Asp ininterrottamente per dieci anni e la sua gestione è stata più volta criticata da più fronti. Dalle sigle sindacali ai partiti, con il PD in prima linea. "Un'Asp gestita in modo arrogante e autoreferenziale - l'ha definita Annalisa Petitto, deputata Ars del PD, a settembre del 2021 - Asp in cui i vertici hanno solo esercitato potere, anche a beneficio dei politici di turno, di maggioranza governativa". Negli ultimi giorni anche il vescovo di Caltanissetta ha criticato aspramente la gestione della sanità provinciale. "Da alcuni anni a questa parte ho visto un crescente degrado della situazione sanitaria - ha dichiarato in un'intervista rilasciata al quotidiano “La Sicilia” - c'è un popolo rassegnato ad un destino ineluttabile determinato da chi detiene le redini del potere. - ha aggiunto - Le cose che cominciano a funzionare vengono sfasciate da chi detiene il potere. Chi governa cosa pensa o a chi pensa quando deve provvedere alla sanità del territorio?” ha concluso. "Voi siete chiamati a tirare fuori gli scheletri dai palazzi del potere - ha dichiarato ancora il vescovo Russotto durante una celebrazione dedicata ai giornalisti - che opprimono i cittadini che hanno diritto ad avere una sufficiente qualità di vita. Pensate cosa vuol dire avere una visita specialistica in ospedale o delle analisi e i pazienti vengono rimandati dai sei a otto mesi. Queste sono cose da denunciare. Critiche a cui si accorda anche il segretario provinciale del PD, Peppe Di Cristina. Cosa accadrà adesso? Il commissario Alessandro Caltagirone, che abbiamo provato a sentire, al momento è solo al comando. Dovrà nominare un nuovo direttore amministrativo e un direttore sanitario che dovrà avere un'età inferiore ai 65 anni. Questo allontana l'ipotesi di affidare incarichi "in casa" e dunque probabilmente bisognerà rivolgersi all'assessorato, retto da un esponente di Fratelli d'Italia.di Graziano Amato
Le dimissioni del direttore sanitario Marcella Santino aprono una nuova era all'Asp di Caltanissetta. La dottoressa ha fatto un passo indietro, probabilmente a seguito della circolare regionale che invitava i commissari delle Asp a verificare i requisiti dei dirigenti in quiescenza, che per legge non possono ricoprire ruoli del genere. Alla Santino, che abbiamo provato a contattare, in pensione dal giugno del 2021, il 31 dicembre del 2022, le era stato prorogato l'incarico fino a giugno del 2023. Ha guidato l'Asp ininterrottamente per dieci anni e la sua gestione è stata più volta criticata da più fronti. Dalle sigle sindacali ai partiti, con il PD in prima linea. "Un'Asp gestita in modo arrogante e autoreferenziale - l'ha definita Annalisa Petitto, deputata Ars del PD, a settembre del 2021 - Asp in cui i vertici hanno solo esercitato potere, anche a beneficio dei politici di turno, di maggioranza governativa". Negli ultimi giorni anche il vescovo di Caltanissetta ha criticato aspramente la gestione della sanità provinciale. "Da alcuni anni a questa parte ho visto un crescente degrado della situazione sanitaria - ha dichiarato in un'intervista rilasciata al quotidiano "La Sicilia" - c'è un popolo rassegnato ad un destino ineluttabile determinato da chi detiene le redini del potere. - ha aggiunto - Le cose che cominciano a funzionare vengono sfasciate da chi detiene il potere. Chi governa cosa pensa o a chi pensa quando deve provvedere alla sanità del territorio?" ha concluso. "Voi siete chiamati a tirare fuori gli scheletri dai palazzi del potere - ha dichiarato ancora il vescovo Russotto durante una celebrazione dedicata ai giornalisti - che opprimono i cittadini che hanno diritto ad avere una sufficiente qualità di vita. Pensate cosa vuol dire avere una visita specialistica in ospedale o delle analisi e i pazienti vengono rimandati dai sei a otto mesi. Queste sono cose da denunciare. Critiche a cui si accorda anche il segretario provinciale del PD, Peppe Di Cristina. Cosa accadrà adesso? Il commissario Alessandro Caltagirone, che abbiamo provato a sentire, al momento è solo al comando. Dovrà nominare un nuovo direttore amministrativo e un direttore sanitario che dovrà avere un'età inferiore ai 65 anni. Questo allontana l'ipotesi di affidare incarichi "in casa" e dunque probabilmente bisognerà rivolgersi all'assessorato, retto da un esponente di Fratelli d'Italia.di Graziano Amato