Il dimensionamento scolastico a Gela non convince Scerra: "E’ mancata la condivisione"
Politica
Il dimensionamento scolastico a Gela non convince Scerra: "E’ mancata la condivisione"
Duro il commento del componente della commissione istruzione
Il secondo Circolo accorpato all'istituto "Ettore Romagnoli", la "Luigi Capuana" con la "San Francesco" e gli indirizzi tecnici e professionali dello "Sturzo" smembrati tra gli istituti "Majorana" e "Morselli". Questo sarebbe il quadro del dimensionamento scolastico proiettato in città. Conferme arrivano da Palermo. Il componente della commissione istruzione Salvatore Scerra teme ripercussioni e torna a criticare il metodo adottato per le proposte avallate dall'amministrazione comunale, lontano da criteri di territorialità. "Quando un amministrazione deve prendere una decisione si deve confrontare con la città e con il consiglio comunale. Questa amministrazione non ci ha fatto sapere che cosa voleva fare. Oggi sappiamo che alla Regione hanno approvato piano avallato dal sindaco e dal suo assessore e dalla consulta. Sappiamo che c'erano due proposte, con questo piano andiamo a distruggere un apparato scolastico perché non ha funzionalità future. È una battaglia per dare una logica a questo territorio, l'ennesima occasione sprecata, fra un paio di anni avremo istituti in meno". Scerra si scaglia contro il confronto che è mancato ancora una volta. Restano dubbi, perplessità e timori anche per il futuro di alcuni istituti storici. "Non capisco le motivazioni per cui una scuola come la "Giovanni XXIII" ha unione con "Quasimodo" o come la "Luigi Capuana" che è sita a Caposoprano ha unione con la "San Francesco" che è in centro storico. Fra un paio di anni ci troveremo con iscritti in meno del centro storico perché così non viene garantita continuità territoriale".
Il secondo Circolo accorpato all'istituto "Ettore Romagnoli", la "Luigi Capuana" con la "San Francesco" e gli indirizzi tecnici e professionali dello "Sturzo" smembrati tra gli istituti "Majorana" e "Morselli". Questo sarebbe il quadro del dimensionamento scolastico proiettato in città. Conferme arrivano da Palermo. Il componente della commissione istruzione Salvatore Scerra teme ripercussioni e torna a criticare il metodo adottato per le proposte avallate dall'amministrazione comunale, lontano da criteri di territorialità. "Quando un amministrazione deve prendere una decisione si deve confrontare con la città e con il consiglio comunale.
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Questa amministrazione non ci ha fatto sapere che cosa voleva fare. Oggi sappiamo che alla Regione hanno approvato piano avallato dal sindaco e dal suo assessore e dalla consulta. Sappiamo che c'erano due proposte, con questo piano andiamo a distruggere un apparato scolastico perché non ha funzionalità future. È una battaglia per dare una logica a questo territorio, l'ennesima occasione sprecata, fra un paio di anni avremo istituti in meno". Scerra si scaglia contro il confronto che è mancato ancora una volta. Restano dubbi, perplessità e timori anche per il futuro di alcuni istituti storici.
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"Non capisco le motivazioni per cui una scuola come la "Giovanni XXIII" ha unione con "Quasimodo" o come la "Luigi Capuana" che è sita a Caposoprano ha unione con la "San Francesco" che è in centro storico. Fra un paio di anni ci troveremo con iscritti in meno del centro storico perché così non viene garantita continuità territoriale".