Cronaca
LEGALI DI ZELIA SI OPPONGONO ALL’ARCHIVIAZIONE DEL CASO: "QUALCUNO HA RESPONSABILITA’"
I legali di Zelia Guzzo, insegnante gelese 37enne morta dopo l'inoculazione del vaccino astraeva continueranno ad opporsi all'archiviazione decisa negli scorsi giorni dalla Procura di Gela...
I legali di Zelia Guzzo, insegnante gelese 37enne morta dopo l'inoculazione del vaccino astraeva continueranno ad opporsi all'archiviazione decisa negli scorsi giorni dalla Procura di Gela, che aveva aperto un'inchiesta e che ha chiuso le indagini a carico dei medici e degli infermieri che hanno curato la donna. Ma gli avvocati credono che che sussista una piena responsabilità sulla società produttrice del vaccino AstraZeneca spa. , per aver colposamente omesso nelle note informative dello stesso farmaco gli effetti collaterali, occorsi su Zelia, che ne hanno provocato il decesso". Per i Pm della Procura infatti "non ci sono correlazioni di rilievo penale" tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell'insegnante "imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna". L'inchiesta nei confronti di ignoti era per omicidio colposo. Lo scorso primo marzo era stato somministrato il vaccino all'insegnante, che è morta tre settimane dopo. Secondo la famiglia però grave sarebbe stata l'omissione di alcuni rischi di trombosi nelle note informative, comparse solamente il giorno dopo la morte dell'insegnante, che non avrebbero permesse a Zelia di auto determinarsi in maniera libera e consapevole in ordine alla vaccinazione. La professoressa stava bene, il nesso eziologico tra il vaccino e il decesso c'è e c'è anche una consulenza tecnica che nero su bianco stabilisce che la causa della morte è avvenuta per trombosi quali reazione avversa da vaccino AstraZeneca. Da un lato dunque la responsabilità oggettiva, dall'altro nessuna responsabilità individuata su determinati soggetti. Per i legali, che durante il sit-in hanno incontrato privatamente il Procuratore, la morte di Zelia si poteva evitare, è per questo che non si fermeranno. di Graziano Amato