L’ex sindaco Domenico Messinese "boccia" la sfiducia: "sarebbe un errore affidare la città ad un commissario"
Politica
L’ex sindaco Domenico Messinese "boccia" la sfiducia: "sarebbe un errore affidare la città ad un commissario"
Fu l'unico sindaco di Gela ad essere sfiduciato dal consiglio comunale. Domenico Messinese, eletto nel M5S ed espulso dal movimento dopo appena sei mesi, in meno di tre anni perse la maggio...
Fu l'unico sindaco di Gela ad essere sfiduciato dal consiglio comunale. Domenico Messinese, eletto nel M5S ed espulso dal movimento dopo appena sei mesi, in meno di tre anni perse la maggioranza, l'appoggio di chi lo aveva sostenuto e la rappresentanza in consiglio comunale. Oggi ha chiuso con la politica e, a distanza di cinque anni dalla sua sindacatura, pensa che affidare nuovamente la città nelle mani di un commissario potrebbe rappresentare un grosso sbaglio. L'ex grillino, dunque, boccia l'ipotesi della sfiducia al sindaco Lucio Greco, che durante il ballottaggio del 2015, sul palco di Piazza Umberto I, dichiarò di essere "la sua sesta stella". Ci sono delle analogie, comunque, che accomunano Messinese e Greco. Il Piano Economico Finanziario in primis, che fu uno dei motivi che portò Messinese alla sfiducia; anche Greco si appresta a portare il documento in aula tra mille incertezze. La mancanza di una maggioranza, azzerata per Messinese e dimezzata per Greco. La sfiducia a trazione centrodestra e progressista infine; furono, infatti, tre partiti degli attuali firmatari della mozione a concludere anticipatamente l'esperienza Messinese. L'ex sindaco oggi, comunque, non si sente di bocciare l'operato dell'avvocato Greco. Sulla crisi finanziaria infine Domenico Messinese pensa che ci si sarebbe potuti affidare prima a degli esperti per evitare i ritardi che si trascinano da ormai quasi sette mesi.di Graziano Amato
Fu l'unico sindaco di Gela ad essere sfiduciato dal consiglio comunale. Domenico Messinese, eletto nel M5S ed espulso dal movimento dopo appena sei mesi, in meno di tre anni perse la maggioranza, l'appoggio di chi lo aveva sostenuto e la rappresentanza in consiglio comunale. Oggi ha chiuso con la politica e, a distanza di cinque anni dalla sua sindacatura, pensa che affidare nuovamente la città nelle mani di un commissario potrebbe rappresentare un grosso sbaglio. L'ex grillino, dunque, boccia l'ipotesi della sfiducia al sindaco Lucio Greco, che durante il ballottaggio del 2015, sul palco di Piazza Umberto I, dichiarò di essere "la sua sesta stella". Ci sono delle analogie, comunque, che accomunano Messinese e Greco. Il Piano Economico Finanziario in primis, che fu uno dei motivi che portò Messinese alla sfiducia; anche Greco si appresta a portare il documento in aula tra mille incertezze. La mancanza di una maggioranza, azzerata per Messinese e dimezzata per Greco. La sfiducia a trazione centrodestra e progressista infine; furono, infatti, tre partiti degli attuali firmatari della mozione a concludere anticipatamente l'esperienza Messinese. L'ex sindaco oggi, comunque, non si sente di bocciare l'operato dell'avvocato Greco. Sulla crisi finanziaria infine Domenico Messinese pensa che ci si sarebbe potuti affidare prima a degli esperti per evitare i ritardi che si trascinano da ormai quasi sette mesi.di Graziano Amato