Disagi del cittadino
L’ospedale di Gela come uno scatolone vuoto: mancano medici e infermieri
E' questo il vero male della sanità locale
L'ospedale di Gela come uno scatolone vuoto: mancano medici e infermieri
E' del 50 per cento in meno il personale medico e infermieristico presente all'ospedale "Vittorio Emanuele" di Gela. E' questo il vero male della sanità locale. Non basteranno i nuovi locali del pronto soccorso, inaugurato ad agosto, e non ancora aperto, dove convogliare pazienti in codice verdi e gialli, cioè il 60 per cento dell'utenza, con astanteria per bambini diversa da quella per anziani. Non saranno sufficienti le modernissime sale della rianimazione e dell'Utic a far cessare l'Sos che, da anni, ormai viene lanciato a gran voce da tutta la popolazione.
Non basteranno l'acquisto di nuove strutture come una tac all'avanguardia perché se mancano i medici ogni sforzo sarà inutile. In rianimazione vi sono sette medici, ne mancano 13, mancano circa 15 anestesisti si affrontano gli interventi chirurgici con il supporto dei colleghi che provengono ogni giorno dall'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. Sotto dimensionato anche il reparto di ortopedia. Ma ancora più grave e che i concorsi banditi negli ultimi anni sono andati deserti.
Questa l' amara fotografia della sanità gelese emersa, questa mattina, durante una visita ispettiva del vice presidente dell'assemblea regionale siciliana Nuccio Di Paola unitamente ai colleghi parlamentari nazionali e senatori del Movimento cinque Stelle Pietro Lorefice e Ketty Damante e il consigliere comunale Virginia Farruggia. Un sopralluogo resosi necessario dopo i recenti fatti di cronaca e le numerose segnalazioni ricevute sul portale "SOS Sanità Siciliana".
