Comune di Gela informa
L’ospedale di Gela tra i peggiori d’Italia: il sindaco chiede un confronto con i vertici dell’Asp e con la Regione
Dopo le notizie pubblicate beli ultimi giorni
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«Nei prossimi giorni spero di potermi confrontare con le massime autorità sanitarie, locali e regionali, alla luce delle notizie impietose pubblicate dalle agenzie nazionali di stampa e riprese dai media locali. I report forniti dall'Agenas sulla performance e la qualità di alcuni servizi sembrano relegare l'ospedale 'Vittorio Emanuele', nella lista dei ‘peggiori' assieme ad altre 8 strutture, quasi tutti presenti in regioni del Sud Italia».
Lo dice il sindaco, Lucio Greco, all'indomani della pubblicazione di notizie sullo stato di salute degli ospedali riportate a margine delle cronache sui drammatici fatti occorsi l'8 dicembre nell'ospedale di Tivoli.
Il primo cittadino intende aprire una riflessione assieme all'assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, Â al commissario dell'Azienda Sanitaria Provinciale, Alessandro Caltagirone, e al direttore del distretto ospedaliero Cl2, Anfonso Cirrone Cipolla.
«Mi preme sapere - afferma Greco - quali siano le strategie elaborate per evitare che il nostro ospedale continui a essere relegato agli ultimi posti del monitoraggio promosso dall'Agenas quando sono invece note la professionalità , l'abnegazione e le capacità degli operatori sanitari che vi prestano servizio. In alcuni casi con livelli d'eccellenza. La carenza di medici, personale infermieristico e dotazione strumentale rischia però di offuscare il lavoro svolto, alimentando le difficoltà , incidendo su impietosi report. Il dato statistico e il monitoraggio, al di là dei freddi numeri, deve fare riflettere.
E per questo intendo ampliare la riflessione assieme alle massime cariche della Sanità , locale, provinciale e regionale». Il sindaco chiederà maggiore attenzione e impegno verso il presidio sanitario gelese. «Questa realtà ospedaliera non può essere fanalino di coda, condizione che incide direttamente sulla qualità della vita della popolazione. Dobbiamo sempre avere a cuore le esigenze dei cittadini. Esse devono ispirarci nell'agire politico. A tutti i livelli: a partire dal sindaco e da chi è preposto a garantire il diritto alla salute e con esso idonei livelli assistenziali».