Cronaca
Maltrattamenti alla moglie. condannato a Gela un venditore ambulante
L'uomo era anche accusato di estorsione ma è stato assolto
L'ha sì maltrattata, ma non s'è reso responsabile di estorsione nei confronti di lei. Così s'è tradotta la sentenza, che ha condannato per un capo d'imputazione un presunto marito violento, ma lo ha riconosciuto non responsabile per una seconda accusa. È così che si è chiuso il processo di primo grado per un commerciante, non a posto fisso, che in passato ha già avuto altri grattacapi con la giustizia. Lo ha deciso il giudice nei confronti di un venditore ambulante, un quarantacinquenne gelese, che ne è uscito con l'affermazione di responsabilità per maltrattamenti in famiglia, alla moglie, in particolare.
Ma, di contro, il pronunciamento del giudice s'è rivelato un verdetto assolutorio per una seconda contestazione, quella di estorsione, sempre ai danni della donna. L'accusa, invece, ha proposto la condanna per entrambe le contestazioni mosse a carico dell'imputato. La stessa moglie si è costituita parte civile nel procedimento che ne è derivato e, a lei, è stato riconosciuto dal giudice il diritto a un risarcimento.