Morte sospetta per un meccanico di Gela: la famiglia chiede verità e giustizia
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Morte sospetta per un meccanico di Gela: la famiglia chiede verità e giustizia
Orazio Puccio morì a Messina il 2 novembre 2020
Verità e giustizia per Orazio Puccio, gelese di 64 anni morto all'ospedale di Messina il 2 novembre del 2020. Le chiede la vedova Rosa Almerini, dopo tre anni di silenzi. Il calvario del marito iniziò con alcuni malesseri avvertiti dall'uomo. Poi, la corsa all'ospedale Vittorio Emanuele, alcuni rimbalzi, il ricovero, l'aggravamento repentino improvviso e irreversibile, il trasfetimento al "Piemonte Bonino Pulejo" di Messina e il decesso, che ha gettato nello sconforto la famiglia del meccanico specializzato trasfertista. Le circostanze della sua morte sono sempre state ritenute nebulse da moglie e figli di Orazio che hanno subito presentato denuncia. Le indagini sull'accertamento di eventuali responsabilità del personale ospedaliero di Gela portarono il PM a conferire un incarico a un consulente medico legale. Da quel momento in poi sul caso Puccio, inizialmente seguito dalla Procura di Messina e poi trasferito a quella di Gela è calato il silenzio. A nulla sono serviti solleciti. I termini vengono prorogati. Cresce la preoccupazione dei familiari per i termini della prescrizione. Rosa e i suoi figli vogliono solo conoscere la verità, senza pregiudizi e valutazioni approssimative. L'appello della vedova, dei suoi figli e dell'avvocato che li assiste è rivolto al Pm e al Procuratore e alla Corte di Appello di Caltanissetta. Si chiede di sapere quantomeno se la consulenza sia stata espletata, relazionata, depositata e ostensibile o se siano ancora in corso accertamenti di speciale difficoltà tanto da autorizzare le proroghe dei termini.
Verità e giustizia per Orazio Puccio, gelese di 64 anni morto all'ospedale di Messina il 2 novembre del 2020. Le chiede la vedova Rosa Almerini, dopo tre anni di silenzi. Il calvario del marito iniziò con alcuni malesseri avvertiti dall'uomo. Poi, la corsa all'ospedale Vittorio Emanuele, alcuni rimbalzi, il ricovero, l'aggravamento repentino improvviso e irreversibile, il trasfetimento al "Piemonte Bonino Pulejo" di Messina e il decesso, che ha gettato nello sconforto la famiglia del meccanico specializzato trasfertista. Le circostanze della sua morte sono sempre state ritenute nebulse da moglie e figli di Orazio che hanno subito presentato denuncia. Le indagini sull'accertamento di eventuali responsabilità del personale ospedaliero di Gela portarono il PM a conferire un incarico a un consulente medico legale.
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Da quel momento in poi sul caso Puccio, inizialmente seguito dalla Procura di Messina e poi trasferito a quella di Gela è calato il silenzio. A nulla sono serviti solleciti. I termini vengono prorogati. Cresce la preoccupazione dei familiari per i termini della prescrizione. Rosa e i suoi figli vogliono solo conoscere la verità, senza pregiudizi e valutazioni approssimative. L'appello della vedova, dei suoi figli e dell'avvocato che li assiste è rivolto al Pm e al Procuratore e alla Corte di Appello di Caltanissetta. Si chiede di sapere quantomeno se la consulenza sia stata espletata, relazionata, depositata e ostensibile o se siano ancora in corso accertamenti di speciale difficoltà tanto da autorizzare le proroghe dei termini.