Siti archeologici off limits a Gela, i due musei rimangono ancora chiusi
Cultura
Siti archeologici off limits a Gela, i due musei rimangono ancora chiusi
Il Museo del Mare ha subito un furto di rame
Una foto emblematica negli scorsi giorni ha fatto il giro del web. Una turista, nel bel mezzo di Piazza Umberto I, fotografa la chiesa Madre, che però è chiusa. È una delle poche bellezze che la donna può immortalare con il suo obbiettivo, oltre a quelle naturali come il mare o le piante di viale Mediterraneo. Chi sceglie di visitare la città, quasi sempre di passaggio, trova poco in centro storico. Il museo è ancora in fase di ristrutturazione, l'acropoli apre solo su prenotazione ed è invasa da erba incolta e il Museo del Mare tarda ad aprire. Poche indicazioni, cartelli quasi inesistenti, nessun info turist. Nonostante tutto, il 25 aprile e il primo maggio i siti archeologici di Gela hanno registrato ottimi numeri in termini di visite. Intanto, il direttore del parco archeologico Luigi Gattuso resta ottimista sulla riapertura del museo regionale e conferma l'ipotesi dichiarata ai microfoni di TG2 dossier. Il furto di cavi di rame, invece, rallenta il completamento del Museo del Mare, iter gestito dalla Sovrintendenza. L'obbiettivo è invertire il trend. Bisognerà ancora attendere per ammirare i nuovi musei, l'acropoli libera da erbacce secche, l'emporio arcaico fruibile, il museo a cielo aperto di via di Bartolo, le mura timoleontee perennemente aperte senza il rischio che un qualsiasi intoppo possa indurre a un ridimensionamento delle modalità di frizione. Intanto centinaia di studenti universitari europei e non solo si preparano ad arrivare in città per una nuova campagna scavi estiva
Una foto emblematica negli scorsi giorni ha fatto il giro del web. Una turista, nel bel mezzo di Piazza Umberto I, fotografa la chiesa Madre, che però è chiusa. È una delle poche bellezze che la donna può immortalare con il suo obbiettivo, oltre a quelle naturali come il mare o le piante di viale Mediterraneo. Chi sceglie di visitare la città, quasi sempre di passaggio, trova poco in centro storico. Il museo è ancora in fase di ristrutturazione, l'acropoli apre solo su prenotazione ed è invasa da erba incolta e il Museo del Mare tarda ad aprire. Poche indicazioni, cartelli quasi inesistenti, nessun info turist.
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Nonostante tutto, il 25 aprile e il primo maggio i siti archeologici di Gela hanno registrato ottimi numeri in termini di visite. Intanto, il direttore del parco archeologico Luigi Gattuso resta ottimista sulla riapertura del museo regionale e conferma l'ipotesi dichiarata ai microfoni di TG2 dossier. Il furto di cavi di rame, invece, rallenta il completamento del Museo del Mare, iter gestito dalla Sovrintendenza. L'obbiettivo è invertire il trend. Bisognerà ancora attendere per ammirare i nuovi musei, l'acropoli libera da erbacce secche, l'emporio arcaico fruibile, il museo a cielo aperto di via di Bartolo, le mura timoleontee perennemente aperte senza il rischio che un qualsiasi intoppo possa indurre a un ridimensionamento delle modalità di frizione. Intanto centinaia di studenti universitari europei e non solo si preparano ad arrivare in città per una nuova campagna scavi estiva