Niscemi, l’incidente in cui sono morti Marika e Rocco: chiesti diversi accertamenti
Cronaca
Niscemi, l’incidente in cui sono morti Marika e Rocco: chiesti diversi accertamenti
A chiederli è stata la difesa dell'indagato
Una sfilza di accertamenti irripetibili sono stati disposti nell’ambito dell’incidente probatorio disposto dalla Procura di Caltagirone su input del difensore di un ventenne niscemese, indagato per omicidio stradale per il tragico incidente registratosi lo scorso giugno sulla Ss 385 “di Palagonia”, all’altezza di Mineo, nel quale persero la vita Marika Ficicchia e Rocco Di Dio, di 20 e 25 anni. Le due giovani vittime viaggiavano sul lato destro dell’utilitaria condotta dall’indagato, F.S., 20 anni quando, secondo una prima ricostruzione del tragico incidente, la vettura sarebbe uscita di strada, andando ad impattare contro il guard-rail che si sarebbe infilzato sul parabrezza, trafiggendo, come una lama acuminati Marika e Rocco senza lasciare loro scampo. Nell’impatto lo stesso conducente ed un’altra giovane che viaggiava con loro rimasero feriti. Nell’immediatezza, la Procura di Caltagirone ha disposto indagini concentrando le attenzioni sulla dinamica di un sinistro che apparirebbe autonomo, disponendo come atti irripetibili, l’acquisizione di un sistema di videoripresa di un’azienda sita sulla strada teatro della tragedia, allo scopo di accertare se si sia trattato di un incidente autonomo o se altri veicoli abbiano potuto condizionare la manovra dell’autista. Erano stati acquisiti anche i telefoni dei ragazzi coinvolti nell’incidente acquisiti. Ma i primi accertamenti irripetibili non si sono compiuti nell’immediatezza perché la difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato Salvo Macrì, chiese di procedere con incidente probatorio poi fissato per l’esecuzione delle tre perizie, ovvero quella sui cellulari, una sulla dinamica e l’altra sul sistema di videosorveglianza installata nell’azienda sita lungo la Ss 385, a poca distanza dal luogo del tragico impatto. Nella prima udienza era stato dato incarico ai periti che avevano avviato gli accertamenti, poi annullati perché all’udienza per il conferimento dell’incarico l’avvocato Macrì non aveva presenziato perché, per un difetto di notifica, non era stato informato dell’udienza. Tutto da rifare, dunque, con gli incarichi conferiti nelle scorse ore ai periti che dovranno depositare gli esiti entro il prossimo marzo. Nel chiedere l’incidente probatorio, l’avvocato Macrì ha chiesto di accertare attraverso le videocamere quali veicoli si trovavano a passare da quella strada per verificare eventuali interferenze di altre vetture nel sinistro. Un’istanza che fa seguito a quanto dichiarato inizialmente dall’indagato il quale ha riferito che la sua manovra fu d’emergenza per schivare un veicolo che gli si era parato davanti. Ma di questo veicolo non c’è traccia e la difesa non esclude che potrebbe trattarsi di un’auto pirata. Sembrerebbe, inoltre che il conducente non fosse in stato di alterazione quando si pose alla guida della vettura per ritornare a Niscemi dopo una serata spensierata trascorsa fuori città in compagnia dei suoi amici.
Una sfilza di accertamenti irripetibili sono stati disposti nell'ambito dell'incidente probatorio disposto dalla Procura di Caltagirone su input del difensore di un ventenne niscemese, indagato per omicidio stradale per il tragico incidente registratosi lo scorso giugno sulla Ss 385 "di Palagonia", all'altezza di Mineo, nel quale persero la vita Marika Ficicchia e Rocco Di Dio, di 20 e 25 anni. Le due giovani vittime viaggiavano sul lato destro dell'utilitaria condotta dall'indagato, F.S., 20 anni quando, secondo una prima ricostruzione del tragico incidente, la vettura sarebbe uscita di strada, andando ad impattare contro il guard-rail che si sarebbe infilzato sul parabrezza, trafiggendo, come una lama acuminati Marika e Rocco senza lasciare loro scampo.
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Nell'impatto lo stesso conducente ed un'altra giovane che viaggiava con loro rimasero feriti. Nell'immediatezza, la Procura di Caltagirone ha disposto indagini concentrando le attenzioni sulla dinamica di un sinistro che apparirebbe autonomo, disponendo come atti irripetibili, l'acquisizione di un sistema di videoripresa di un'azienda sita sulla strada teatro della tragedia, allo scopo di accertare se si sia trattato di un incidente autonomo o se altri veicoli abbiano potuto condizionare la manovra dell'autista. Erano stati acquisiti anche i telefoni dei ragazzi coinvolti nell'incidente acquisiti. Ma i primi accertamenti irripetibili non si sono compiuti nell'immediatezza perché la difesa dell'indagato, rappresentata dall'avvocato Salvo Macrì, chiese di procedere con incidente probatorio poi fissato per l'esecuzione delle tre perizie, ovvero quella sui cellulari, una sulla dinamica e l'altra sul sistema di videosorveglianza installata nell'azienda sita lungo la Ss 385, a poca distanza dal luogo del tragico impatto.
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Nella prima udienza era stato dato incarico ai periti che avevano avviato gli accertamenti, poi annullati perché all'udienza per il conferimento dell'incarico l'avvocato Macrì non aveva presenziato perché, per un difetto di notifica, non era stato informato dell'udienza. Tutto da rifare, dunque, con gli incarichi conferiti nelle scorse ore ai periti che dovranno depositare gli esiti entro il prossimo marzo. Nel chiedere l'incidente probatorio, l'avvocato Macrì ha chiesto di accertare attraverso le videocamere quali veicoli si trovavano a passare da quella strada per verificare eventuali interferenze di altre vetture nel sinistro. Un'istanza che fa seguito a quanto dichiarato inizialmente dall'indagato il quale ha riferito che la sua manovra fu d'emergenza per schivare un veicolo che gli si era parato davanti. Ma di questo veicolo non c'è traccia e la difesa non esclude che potrebbe trattarsi di un'auto pirata. Sembrerebbe, inoltre che il conducente non fosse in stato di alterazione quando si pose alla guida della vettura per ritornare a Niscemi dopo una serata spensierata trascorsa fuori città in compagnia dei suoi amici.