Ambiente
"NO" ALLA INIEZIONE DELLE ACQUE DI STRATO NEL POZZO 57, GIUDICE: "SEGNO IMPORTANTE"
Il ministero dell'ambiente ha fornito parere negativo al progetto di Eni, che intendeva convertire il pozzo 57 da produttore a iniettore. Secondo la commissione via vas "non &egr...
Il ministero dell'ambiente ha fornito parere negativo al progetto di Eni, che intendeva convertire il pozzo 57 da produttore a iniettore. Secondo la commissione via vas "non è stato dimostrato che la modifica non interferisca sulla situazione ambientale" decretando il giudizio di incompatibilità ambientale per il progetto presentato dal colosso industriale e per il quale il mibact aveva espresso parere favorevole. In particolare, il progetto ricade all'interno della concessione di coltivazione per idrocarburi liquidi e gassosi e prevede la iniezione in unità geologica profonda, attraverso il pozzo 57, delle acque di strato provenienti dal nuovo centro olio (nco). Con la trasformazione del pozzo 57 in impianto di iniezione delle acque di strato, il pozzo Gela 57 sarebbe diventato il terzo pozzo per la re-iniezione delle acque di produzione, con possibili effetti relativi al cumulo delle acque smaltite da altri pozzi re-iniettori. La commissione tecnica, fornendo il proprio parere negativo, ha tenuto in considerazione, fra gli altri aspetti, anche il fatto che la piana di Gela, "è uno dei più importanti laghi naturali della Sicilia, riconosciuto non solo come sito della rete natura 2000, ma come zona umida d'importanza internazionale dalla convenzione di "ramsar". Determinante è stato il parere fornito da Emilio Giudice, della Lipu, ente gestore della riserva naturale biviere di Gela. . Il pozzo Gela 57, inoltre, si legge nel parere negativo della commissione "si trova a 700 m da una risalita di acque di falda anomale, dove si evidenzia fuoriuscita di argille di probabile età pleistocenica, ma di origine non chiara". Ad alimentare i dubbi di Emilio Giudice è proprio l'origine non specifica del fenomeno, con un possibile alto rischio di inquinamento delle falde qualora le analisi accertassero presenza di elementi inquinanti. Al momento il pozzo 16, dove persiste il fenomeno, già riconvertito alla funzione di iniezione, risulta chiuso. . fra gli aspetti determinanti presi in considerazione anche il fatto che l'aria dove insisterebbe il pozzo di iniezione si trova "in un allarmante quadro ambientale e sanitario e in una zona a sismicità 2". Per la commissione via vas dunque non è stato dimostrato che la modifica della natura del pozzo escluda con certezza o non sia idonea a interferire su tale situazione ambientale, aggravandone ulteriormente le condizioni, con possibili ripercussioni anche sulla salute pubblica e sulle matrici ambientali.