Cronaca
NON SOLO PAZIENTI, DAL VITTORIO EMANUELE AL SANT’ELIA TRASFERITI ANCHE 12 INFERMIERI
Non solo pazienti. Dal Vittorio Emanuele al Sant'Elia di Caltanissetta nelle ultime ore pare siano stati trasferiti 12 infermieri. Con molta probabilità saranno impiegati nella terap...
Non solo pazienti. Dal Vittorio Emanuele al Sant'Elia di Caltanissetta nelle ultime ore pare siano stati trasferiti 12 infermieri. Con molta probabilità saranno impiegati nella terapia intensiva del capoluogo, dove sono stati portati in autoambulanza anche i 7 pazienti che erano ricoverati in rianimazione a Gela, dopo lo scoppio di un focolaio nel reparto. Una vicenda che ha attraversato le cronache nazionali. C'è chi parla di un vero e proprio depotenziamento, come la deputata del M5S Ketty Damante visto che la direzione ha scelto di trasferire i pazienti a Caltanissetta piuttosto che portare i medici a Gela. Damante ha chiesto l'intervento dell'assessore Razza e della commissione regionale sanità. I posti letto attivati al Sant'Elia sono 20 e di conseguenza un reparto così grande necessita di un elevata forza lavoro. Per questo la direzione avrebbe scelto di trasferire il personale sanitario prelevandolo dai reparti del Vittorio Emanuele, tra cui neurologia e malattie infettive, depotenziandoli di fatto. Sempre l'onorevole Damante denuncia la grave carenza di anestesisti che durerà per almeno i prossimi cinque giorni visto che a coprire gli ospedali di Gela, Niscemi e Mazzarino sono rimasti soltanto 4 rianimatori, contro i 18 che copriranno la sola terapia intensiva del Sant'Elia. Oltretutto nelle operazioni di trasferimento sono state impegnate diverse autoambulanze, lasciando scoperto il territorio. Non ci sta neanche il comitato SOS Vittorio Emanuele. Il sindaco Greco, da cui in tanti si aspettavano una linea dura, ha scelto la via della mediazione insieme al presidente del consiglio e al presidente della Commissione Sanità sollecitando una soluzione alternativa al trasferimento dei pazienti. "Stiamo parlando di intubati, - hanno affermato congiuntamente - le cui condizioni sono delicate e che sarebbero a rischio lungo il tragitto. Il nostro auspicio è che si possano rapidamente valutare anche soluzioni alternative. Continueremo ad interloquire con lo spirito collaborativo di sempre. Più duri gli esponenti civici del consiglio comunale. Il direttore generale Alessandro Caltagirone ha provato a gettare acqua sul fuoco. "Ad avere motivato la decisione è stata la volontà di assicurare ai pazienti il percorso di assistenza migliore - ha scritto in una nota - abbiamo deciso di ottimizzare le risorse focalizzando tutti gli sforzi in un unico presidio. Non c' è alcuna volontà di limitare le potenzialità della terapia intensiva di Gela che è, e resta, un presidio fondamentale".di Graziano Amato