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NUMERI CHE NON TORNANO IN ALCUNI CASI NELLE PREFERENZE DEI GELESI TRADITI DAL FUOCO AMICO

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NUMERI CHE NON TORNANO IN ALCUNI CASI NELLE PREFERENZE DEI GELESI TRADITI DAL FUOCO AMICO

Ad urne chiuse e mente fredda è il momento delle considerazioni politiche. Si spengono le luci dei comitati elettorali allestiti per l'occasione e si accendono i riflettori sull'ana...

Graziano Amato

28 Settembre 2022 15:02

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Ad urne chiuse e mente fredda è il momento delle considerazioni politiche. Si spengono le luci dei comitati elettorali allestiti per l'occasione e si accendono i riflettori sull'analisi del voto. Facile è individuare i traditi, difficile i traditori. Fa sicuramente pensare il risultato del Partito Democratico, rimasto senza rappresentanza all'Ars. Il 13% non basta a far scattare il seggio cosi come le preferenze espresse nei confronti del segretario provinciale Peppe di Cristina, premiato da alcuni comuni della provincia tanto è che che chiude con 3984 preferenze tallonato però dal compagno Marco Andaloro che si porta a casa ben 3110 voti, di cui 20 arrivati da Gela. Sono solamente 1596 invece i gelesi che scelgono di votare l'ex segretario locale del partito ora pronto a lasciare la segreteria provinciale del Pd. Dove sono finiti i quasi 2338 voti? in un post Di Cristina lascia velatamente intendere che qualcosa non è andato per il verso giusto. "Abbiamo bisogno di una fase di discussione importante - scrive - in cui ci si possa confrontare". La frammentazione c'è anche in Fratelli d'Italia. A non far tornare i Conti non è solamente la mancata candidatura di Pino Federico, transitato nella nuova Democrazia Cristiana. Il seggio ai meloniani scatta, ma all'Ars ci va il sindaco di Mussomeli, con un risultato schiacciante, 4520 preferenze. Alla fine il candidato locale Salvatore Scuvera si attesta con 2585 voti in provincia ma diventa quasi incomprensibile analizzare le 158 preferenze gelesi espresse nei confronti del neo deputato Giuseppe Catania e le 19 nei confronti dell'altra candidata meloniana Agata amico. Anche il candidato gelese di Forza Italia Salvatore Sammito paga lo scotto della frammentazione. Gela premia il suo impegno con 1160 voti, altri 500 arrivano dall'hinterland, in città riesce a sorpassare il pilastro Michele Mancuso ma deve fare i Conti con la niscemese rosa Cirrone Cipolla che ottiene ben 4651 preferenze dai suoi concittadini ma che strappa contemporaneamente altri 324 voti dalla vicina Gela. La leadership azzurra resta a Michele Mancuso, originario di Milena che probabilmente rivendicherà posizioni importanti anche all'interno della giunta. Il sindaco dovrà fare i Conti con questo tipo di analisi. Gran parte della sua giunta, civici in prima linea, hanno sostenuto Rosario Caci di popolari e autonomisti, seconda lista della provincia in termini di preferenze. Non basta però l'appoggio dei pro Greco a far scattare il seggio anche se alla fine il candidato si ritrova con un ottimo bottino di voti. In provincia sono 3524 gli elettori che scelgono di votarlo in provincia, soli 2523 a Gela dove i voti dei lombardiani si sono dispersi anche nei confronti degli altri due candidati della lista: il nisseno Massimo Dell'Utri che in città si è guadagnato ben 214 preferenze e a Carmela ricotta, di San Cataldo, che ai seggi gelesi ottiene 65 voti.di  Graziano Amato

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