Nuova intimidazione ai danni di un cittadino di nazionalità marocchina "bersaglio" di un attentato incendiario
Cronaca
Nuova intimidazione ai danni di un cittadino di nazionalità marocchina "bersaglio" di un attentato incendiario
Notte di fuoco in via Giovanni Gentile, a Fondo Iozza, dove è stata data alle fiamme una "Fiat Freemont". L'incendio è divampato intorno alle 23:00. Sul posto si son...
Notte di fuoco in via Giovanni Gentile, a Fondo Iozza, dove è stata data alle fiamme una "Fiat Freemont". L'incendio è divampato intorno alle 23:00. Sul posto si sono recati i Vigili del Fuoco e gli agenti della Polizia. Le indagini sono in corso ma alcuni elementi lasciano presagire la natura dolosa del gesto. Nella zona, infatti, sono state trovate tracce di liquido infiammabile e una bottiglia di plastica che probabilmente lo conteneva. C'è rabbia e sgomento per Elouazzano Mounir, proprietario dell'autovettura andata distrutta nell'incendio della scorsa notte. Non è la prima volta che l'uomo, di origine marocchina e residente in Italia da quasi 30 anni, viene colpito da atti intimidatori. In passato, infatti, Elouazzano si è visto incendiare una roulotte, il portone di casa, è stato minacciato e, in ordine temporale sparso, insieme alla sua famiglia, in più occasioni, ha ricevuto pesanti insulti, quasi tutti a sfondo raziale, alcuni dei quali apparsi sui muri del condominio in cui risiede. L'uomo in passato ha sporto delle denunce contro chi lo avrebbe fatto oggetto di angherie e i procedimenti sono ancora in corso, cosi come le indagini che proseguono serratissime. Gli agenti del Commissariato di Gela stanno passando ai raggi x le immagini di videosorveglianza che hanno ripreso l'attentato della scorsa notte. L'autore sarebbe un minore. Un fatto che ha particolarmente colpito Elouazzano che, oltre a denunciare pubblicamente lo sdegno per l'ennesimo atto intimidatorio subito, si rivolge proprio ai più giovani che spesso si rendono protagonisti di episodi criminosi. Elouazzano, insieme alla sua famiglia, ha scelto di non allontanarsi perché ama questa terra, nonostante le decine di intimidazioni subite. Confida, però, nel rapido operato della magistratura affinché possa tornare a vivere con un più serenità.di Graziano Amato
Notte di fuoco in via Giovanni Gentile, a Fondo Iozza, dove è stata data alle fiamme una "Fiat Freemont". L'incendio è divampato intorno alle 23:00. Sul posto si sono recati i Vigili del Fuoco e gli agenti della Polizia. Le indagini sono in corso ma alcuni elementi lasciano presagire la natura dolosa del gesto. Nella zona, infatti, sono state trovate tracce di liquido infiammabile e una bottiglia di plastica che probabilmente lo conteneva. C'è rabbia e sgomento per Elouazzano Mounir, proprietario dell'autovettura andata distrutta nell'incendio della scorsa notte. Non è la prima volta che l'uomo, di origine marocchina e residente in Italia da quasi 30 anni, viene colpito da atti intimidatori. In passato, infatti, Elouazzano si è visto incendiare una roulotte, il portone di casa, è stato minacciato e, in ordine temporale sparso, insieme alla sua famiglia, in più occasioni, ha ricevuto pesanti insulti, quasi tutti a sfondo raziale, alcuni dei quali apparsi sui muri del condominio in cui risiede. L'uomo in passato ha sporto delle denunce contro chi lo avrebbe fatto oggetto di angherie e i procedimenti sono ancora in corso, cosi come le indagini che proseguono serratissime. Gli agenti del Commissariato di Gela stanno passando ai raggi x le immagini di videosorveglianza che hanno ripreso l'attentato della scorsa notte. L'autore sarebbe un minore. Un fatto che ha particolarmente colpito Elouazzano che, oltre a denunciare pubblicamente lo sdegno per l'ennesimo atto intimidatorio subito, si rivolge proprio ai più giovani che spesso si rendono protagonisti di episodi criminosi. Elouazzano, insieme alla sua famiglia, ha scelto di non allontanarsi perché ama questa terra, nonostante le decine di intimidazioni subite. Confida, però, nel rapido operato della magistratura affinché possa tornare a vivere con un più serenità.di Graziano Amato