Cronaca
OGGI SI CELEBRA LA PRIMA GIORNATA PER LE VITTIME COVID: A GELA 62 VITE SONO STATE SPEZZATE DAL VIRUS
Era il 18 marzo del 2020 quando a Bergamo i camion dell'esercito Italiano portarono via centinaia di bare. Tutte vittime del covid, destinate alla cremazione fuori città....
Era il 18 marzo del 2020 quando a Bergamo i camion dell'esercito Italiano portarono via centinaia di bare. Tutte vittime del covid, destinate alla cremazione fuori città. Gli spazi nei cimiteri erano finiti. È passato solo un anno ma quelle immagini sono rimaste impresse nella memoria collettiva di tutti gli Italiani. Erano le battute iniziali di quella che è divenuta una pandemia dagli effetti disastrosi. In quella giornata 2978 Italiani persero la vita a causa del coronavirus. Da oggi, ogni 18 marzo verrà celebrata la giornata nazionale in memoria di tutte le vittime. 103. 000 quelle Italiane dall'inizio dell'epidemia, quasi 3 milioni quelle registrate in tutto il globo. Oggi sono state esposte bandiere a mezz'asta in tutta Italia. Il Premier Mario Draghi ha posato una corona d'alloro sulla stele dedicata alle vittime del covid al cimitero monumentale di Bergamo, la città più colpita dalla prima ondata, con oltre 3400 vittime ufficiali per coronavirus . Giuseppe Provinzano, oltre che ad essere il segretario provinciale del Nursind, è un infermiere del reparto di rianimazione del Vittorio Emanuele di Gela, fin dall'inizio dell'emergenza impegnato in prima linea insieme a tutta l'equipe del reparto guidata dal dottor. Damante. Gela ad oggi conta il maggior numero di vittime covid della provincia. 62 vite spezzate da un subdolo virus. 62 sogni volati via improvvisamente. 62 famiglie stravolte da un dolore immenso. Ed ecco qual è il ricordo più commovente che Giuseppe ricorda, quando pensa ad una delle tante vittime che si è spenta tra le corsie del Vittorio Emanuele.