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Palloncini bianchi per Sara, l’arcivescovo Lorefice: "L’amore non uccide"

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Palloncini bianchi per Sara, l’arcivescovo Lorefice: "L’amore non uccide"

L'ultimo saluto a Sara

Redazione

07 Aprile 2025 15:45

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Un lungo applauso e dei palloncini bianchi lanciati in cielo hanno salutato l'uscita della bara bianca di Sara Campanella, la studentessa uccisa lunedì scorso a Messina da un collega di università, dalla chiesa di Misilmeri nel Palermitano, dove si sono conclusi i funerali. La salma portata a spalle dagli amici è stata abbracciata da una folla commossa. 'Sara vive' hanno ripetuto in tanti accorsi nel centro del Palermitano per rendere omaggio alla 22enne. Colleghi, amici e familiari dopo l'omelia hanno letto messaggi carichi di affetto e amore ai funerali di Sara.  In tanti l'hanno ricordata leggendo lettere e pensieri della giovane. La rettrice dell'Università di Messina, Giovanna Spatari, ha letto anche la richiesta al professore fatta dalla studentessa per chiedere la tesi di laurea. Durante i messaggi tanti applausi sia in chiesa che in piazza hanno interrotto i ricordi degli amici e colleghi.La bara bianca ha lasciato la chiesa e tanti palloncini bianchi sono stati liberati salendo in volo. Adesso l'ultimo viaggio verso il cimitero del paese.

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«L'amore non uccide. E' assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell'umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L'intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch'esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano. Perché chiunque è violento non sa che la violenza ha la forza distruttiva di una bomba all'idrogeno: provoca una deflagrazione a cascata. Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. I cuori di noi tutti.

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Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli. Solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra piccola Sara». Lo ha detto l'arcivescovo Corrado Lorefice nell'omelia ai funerali di Sara Campanella a Misilmeri. «Sara è stata strappata: tu mamma Cetty, tu papà Alessandro, tu Claudio suo amato fratello. Voi suoi amici - ha aggiunto Lorefice - Solo nostro Signore, che è morto trafitto nell'abbandono della croce, dopo aver squarciato con un grido il silenzio del Padre, solo Lui sa come starvi vicini. In silenzio. Accogliendo il vostro silenzio e il vostro grido, la vostra ribellione e la vostra disperazione. Il vostro desiderio di riabbracciare per sempre Sara. Di comunione eterna, che solo Dio può dare».

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