Gela, recupero del secondo relitto arcaico di Bulala. Panvini: "Intervento difficile e atteso da tempo"
Cultura
Gela, recupero del secondo relitto arcaico di Bulala. Panvini: "Intervento difficile e atteso da tempo"
La professionista conferma che la nave è ricoperta da grossi macigni
A oggi sono tre i relitti greci arcaici individuati in prossimità di Gela a partire dal 1988. Ci sono voluti 20 anni per recuperare la prima imbarcazione e altri 10 per vederla esposta al pubblico. Una seconda nave, invece, giace sui fondali a breve distanza da dove si trovava il primo relitto, ma più vicina alla costa. L'assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato, in visita al costruendo museo del Mare negli scorsi giorni, ne ha annunciato il recupero. E' l'archeologa e docente universitaria Rosalba Panvini, fortemente legata al territorio, che ne traccia un profilo storico sottolineando la straordinarietà. "Fu scoperta qualche anno dopo il primo relitto. Si trova più a est e si data intorno al 450 A.C, perché sono stati trovati frammenti di ceramiche che si collocano cronologicamente in quel periodo. È ben conservato per quello che abbiamo potuto vedere, a tenoni e mortasa. Dunque, costruito con una tecnica più avanzata. Purtroppo al momento della scoperta risultava coperta da grossi macigni ed era difficile poterla scavare e indagare. Mi auguro che questa ricerca possa andare avanti e che possa essere messo in luce questo relitto con nuove scoperte che completino la storia dei traffici e del commercio della Gela antica".
A oggi sono tre i relitti greci arcaici individuati in prossimità di Gela a partire dal 1988. Ci sono voluti 20 anni per recuperare la prima imbarcazione e altri 10 per vederla esposta al pubblico. Una seconda nave, invece, giace sui fondali a breve distanza da dove si trovava il primo relitto, ma più vicina alla costa. L'assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Scarpinato, in visita al costruendo museo del Mare negli scorsi giorni, ne ha annunciato il recupero.
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E' l'archeologa e docente universitaria Rosalba Panvini, fortemente legata al territorio, che ne traccia un profilo storico sottolineando la straordinarietà. "Fu scoperta qualche anno dopo il primo relitto. Si trova più a est e si data intorno al 450 A.C, perché sono stati trovati frammenti di ceramiche che si collocano cronologicamente in quel periodo. È ben conservato per quello che abbiamo potuto vedere, a tenoni e mortasa.
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Dunque, costruito con una tecnica più avanzata. Purtroppo al momento della scoperta risultava coperta da grossi macigni ed era difficile poterla scavare e indagare. Mi auguro che questa ricerca possa andare avanti e che possa essere messo in luce questo relitto con nuove scoperte che completino la storia dei traffici e del commercio della Gela antica".