Giovedì, 19 Settembre 2024
Gela, 20°C - Nuvoloso

PENA RIDOTTA IN APPELLO PER UNO DEI DUE OPERATORI GELESI DELLA STRUTTURA "LAGER" DI SERRADIFALCO

Cronaca

PENA RIDOTTA IN APPELLO PER UNO DEI DUE OPERATORI GELESI DELLA STRUTTURA "LAGER" DI SERRADIFALCO

Per gli abusi ed i maltrattamenti consumati tra le pareti di una struttura per disabili psichici di Serradifalco ai danni di anziani e malati, la Corte d'Appello di Caltanissetta presi...

22 Febbraio 2023 14:09

76
Guarda videoPENA RIDOTTA IN APPELLO PER UNO DEI DUE OPERATORI GELESI DELLA STRUTTURA "LAGER" DI SERRADIFALCO
Advertising

Per gli abusi ed i maltrattamenti consumati tra le pareti di una struttura per disabili psichici di Serradifalco ai danni di anziani e malati, la Corte d'Appello di Caltanissetta presieduta dal dott. Giovanbattista Tona riforma solo in parte la sentenza di condanna ad uno dei due operatori gelesi rimasti implicati nell'inchiesta. A vedersela riformare è stato Vincenzo Biundo - il "terrore" dei malcapitati ospiti - al quale i giudici di secondo grado hanno inflitto la condanna a 7 anni 2 mesi e 20 giorni a fronte di quella ad 11 anni e 2 mesi che gli era stata irrogata il 21 luglio dello scorso anno dal Gup di Caltanissetta che lo aveva giudicato con il rito abbreviato. È stata confermata, invece, la condanna a 4 anni ed 8 mesi a Rosa Anna Milazzo.  La vicenda giudiziaria dei due prende le mosse da un'inchiesta condotta dai Carabinieri del Nas e da quelli del Comando provinciale che, nel luglio di due anni fa, oltre all'arresto dei due, portò all'incriminazione di altre persone, tra cui il gestore della struttura, ovvero il gelese Roberto Giovanni Scordio, ammesso ai domiciliari nel corso del blitz e poi rinviato a giudizio. A dare l'input alle indagini fu un'ispezione del Nas di Ragusa eseguita nel novembre 2020 all'interno della struttura. Il controllo fece emergere parecchie criticità: dalle precarie condizioni in cui si presentava la struttura i cui servizi igienici erano sporchi ai mobili rotti fino all'assenza di acqua calda. Per verificare da vicino le attività ed  accertare eventuali défaillance nella condotta degli operatori, all'interno della struttura furono piazzate delle videocamere che, in poche settimane, permisero di "immortalare" l'orrore e le vessazioni consumate ai danni dei malcapitati pazienti che vi erano ospitati. Approfittando dello stato di fragilità e di inferiorità degli ospiti, tra gli operatori ci sarebbe stato chi li avrebbe redarguiti a suon di aggressioni fisiche, insulti e soprusi come ad esempio non dare l'acqua ad un anziano poi trovato disidratato. Nella struttura -lager - secondo quanto accertato dagli inquirenti - Biundo, in particolare, avrebbe instaurato un clima di terrore al punto che quando gli ospiti sentivano i suoi passi si coprivano il volto per difendersi.  Lo stesso Biundo avrebbe anche approfittato di un'anziana ottantenne, palpeggiandola e masturbandola e, senza averne titolo, alla stessa stregua di altri suoi colleghi, avrebbe somministrato farmaci non autorizzati. Comportamenti ripresi dalle videocamere nascoste sfociate, poi nella condanna di Biundo e della sua collega Milazzo.di redazione

© Riproduzione riservata
In Evidenza
Potrebbe interessarti