Per decenni luogo di ritrovo degli anziani, la società Garibaldi di Gela rischia di chiudere i battenti
Attualità
Per decenni luogo di ritrovo degli anziani, la società Garibaldi di Gela rischia di chiudere i battenti
Troppo cari i costi di manutenzione, le bollette da pagare e la pulizia
Un tempo luoghi di ritrovo di adulti e persone anziane, adesso rischiano di chiudere per sempre, le società. Portandosi via storie legate alla città, vissuti personali, gioco, leggerezza e condivisione. La centenaria Società Garibaldi è un ritrovo per i pochi anziani che trascorrono i pomeriggi estivi commentando le notizie del giorno, giocando a carte e ritrovandosi tra le mura di un antico palazzo di città. Troppo alti i costi di manutenzione, le bollette da pagare e la pulizia. Troppe poche le persone che decidono di tesserarsi, preferendo ritrovarsi in altri luoghi. Ventiquattro sono i soci attuali, più di 60 quelli che durante il dopoguerra e tra gli anni '70 e '80 tenevano in vita questo posto ormai dimenticato. Il presidente è pronto a chiudere battenti - a fine anno andremo via, non possiamo continuare - porterà con se a casa i cimeli di una società che non c'è più. Tra vecchi quadri, tessere esposte, e bandiere. Una volta si veniva qui dopo il lavoro, adesso non restano che sedie e tavoli vuoti, il ritratto di una società che forse si ritroverà tra qualche anno nel Metaverso di Mark Zuckerberg o in qualche community online. Ma il presidente della Società Garibaldi non ne vuole sapere, la tecnologia non fa al caso suo e di chi è cresciuto nei circoli delle città: "Qui si è fatta la storia, e qui un pezzo di storia rischia di morire per sempre".
Un tempo luoghi di ritrovo di adulti e persone anziane, adesso rischiano di chiudere per sempre, le società. Portandosi via storie legate alla città, vissuti personali, gioco, leggerezza e condivisione. La centenaria Società Garibaldi è un ritrovo per i pochi anziani che trascorrono i pomeriggi estivi commentando le notizie del giorno, giocando a carte e ritrovandosi tra le mura di un antico palazzo di città. Troppo alti i costi di manutenzione, le bollette da pagare e la pulizia. Troppe poche le persone che decidono di tesserarsi, preferendo ritrovarsi in altri luoghi.
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Ventiquattro sono i soci attuali, più di 60 quelli che durante il dopoguerra e tra gli anni '70 e '80 tenevano in vita questo posto ormai dimenticato. Il presidente è pronto a chiudere battenti - a fine anno andremo via, non possiamo continuare - porterà con se a casa i cimeli di una società che non c'è più. Tra vecchi quadri, tessere esposte, e bandiere. Una volta si veniva qui dopo il lavoro, adesso non restano che sedie e tavoli vuoti, il ritratto di una società che forse si ritroverà tra qualche anno nel Metaverso di Mark Zuckerberg o in qualche community online. Ma il presidente della Società Garibaldi non ne vuole sapere, la tecnologia non fa al caso suo e di chi è cresciuto nei circoli delle città: "Qui si è fatta la storia, e qui un pezzo di storia rischia di morire per sempre".