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Per la Sovrintendente Vullo i 13 reperti della collezione "Navarra" devono essere restituiti alla città

Cronaca

Per la Sovrintendente Vullo i 13 reperti della collezione "Navarra" devono essere restituiti alla città

I reperti archeologici della collezione Navarra sequestrati ieri a Terracina potrebbero tornare a Gela, loro terra di origine. La conferma arriva dalla sovrintendente di Caltanissetta Daniel...

Graziano Amato

04 Aprile 2023 13:18

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I reperti archeologici della collezione Navarra sequestrati ieri a Terracina potrebbero tornare a Gela, loro terra di origine. La conferma arriva dalla sovrintendente di Caltanissetta Daniela Vullo. Una rara collezione di beni archeologici nelle scorse ore è stata scoperta e sequestrata dalla Guardia di Finanza in provincia di Latina. I militari del Reparto Territoriale di Terracina, dopo una complessa attività informativa e investigativa, hanno bussato alla porta di un uomo che deteneva indebitamente i reperti all'interno della sua villetta. I finanzieri, oltre a monete greche, bizantine e romane, hanno rinvenuto anche 13 pezzi tra anfore e vasellame vario di origine greca, alcuni dei quali appartenenti alla prestigiosa collezione "Navarra" di Gela, che originariamente contava più di 600 reperti, oggi esposta in parte al Museo Archeologico di Gela. Una scoperta sensazionale per la città. Alla collezione Navarra infatti si deve, ad esempio, la costruzione del museo archeologico regionale. Alla raccolta appartengono reperti rinvenuti intorno al 1800 che furono custoditi per anni in una sala del palazzo del cavaliere Carlo Navarra, fino al 1951, quando fu esposta per la prima volta in pubblico al Convitto Pignatelli, ammirata da migliaia di visitatori. Anche per questo l'onorevole Salvatore Aldisio propose la costruzione del museo dove, l'allora direttore Piero Orlandini, sistemò la collezione Navarra. "Resta da capire come le ceramiche siano finite nelle mani dell'uomo laziale - sottolinea il cultore di storia patria Nuccio Mulè - e secondo quale criterio le forze dell'ordine attribuiscono i beni alla collezione Navarra".di Graziano Amato

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