Infortunio sul lavoro alla Raffineria di Gela: chieste cinque condanne
Infortunio sul lavoro alla Raffineria di Gela: chieste cinque condanne
Il verdetto della Corte si conoscerà a fine ottobre
La conferma della sentenza di primo grado viene richiesta dalla Procura Generale alla Corte d’appello di Caltanissetta per cinque persone, tra responsabili della Raffineria ed il medico della società del “cane a sei zampe”, finite sotto i riflettori della giustizia per lesioni gravi. Al centro del procedimento c’è l’infortunio sul lavoro registratosi in Raffineria nel 2017 che causò lo schiacciamento di una gamba all’operaio Igor Lombardo. Per quattro dei cinque imputati, la Procura generale chiede di confermare la condanna a pagare una multa di mille e 200 euro ciascuno per avere taciuto sull’infortunio. La richiesta viene avanzata per i quattro responsabili della società, ovvero Giuseppe Scifo, Nicola Antonio Santo La Cognata, Rocco Mendola e Antonino Damaggio. La condanna al pagamento di una multa di 200 euro viene richiesta per la dottoressa Maria Rosa Martire ma solo per avere omesso di redigere il referto. Già in primo grado la dott. Martire era stata assolta dall’accusa di lesioni . La conferma della condanna viene richiesta anche per la Raffineria, finita a processo come responsabile civile. La società, così come gli imputati,già in primo grado furono condannati a pagare una provvisionale di 10 mila euro all’operaio che, al processo è parte civile. Il verdetto della Corte si conoscerà a fine ottobre. La vicenda prende le mosse dall'incidente sul lavoro che l'1 febbraio di sei anni fa ha visto vittima Lombardo, un operaio addetto all'impianto di imbottigliamento Gpl , che a causa del malfunzionamento di un macchinario subì lo schiacciamento della gamba destra- Nell'immediatezza il medico della Raffineria non refertò l'infortunio e Lombardo fu trasferito nella sua abitazione di Butera da dove ogni giorno veniva prelevato con un taxi per essere sottoposto a visite specialistiche per conto della Raffineria. Una settimana dopo, l'uomo decise di andare al pronto soccorso dove si scoprì che la gamba stava andando in cancrena. Di qui la denuncia dell’operaio sfociata nel procedimento contro i cinque.
La conferma della sentenza di primo grado viene richiesta dalla Procura Generale alla Corte d'appello di Caltanissetta per cinque persone, tra responsabili della Raffineria ed il medico della società del "cane a sei zampe", finite sotto i riflettori della giustizia per lesioni gravi. Al centro del procedimento c'è l'infortunio sul lavoro registratosi in Raffineria nel 2017 che causò lo schiacciamento di una gamba all'operaio Igor Lombardo. Per quattro dei cinque imputati, la Procura generale chiede di confermare la condanna a pagare una multa di mille e 200 euro ciascuno per avere taciuto sull'infortunio.
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La richiesta viene avanzata per i quattro responsabili della società, ovvero Giuseppe Scifo, Nicola Antonio Santo La Cognata, Rocco Mendola e Antonino Damaggio. La condanna al pagamento di una multa di 200 euro viene richiesta per la dottoressa Maria Rosa Martire ma solo per avere omesso di redigere il referto. Già in primo grado la dott. Martire era stata assolta dall'accusa di lesioni . La conferma della condanna viene richiesta anche per la Raffineria, finita a processo come responsabile civile. La società, così come gli imputati,già in primo grado furono condannati a pagare una provvisionale di 10 mila euro all'operaio che, al processo è parte civile.
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Il verdetto della Corte si conoscerà a fine ottobre. La vicenda prende le mosse dall'incidente sul lavoro che l'1 febbraio di sei anni fa ha visto vittima Lombardo, un operaio addetto all'impianto di imbottigliamento Gpl , che a causa del malfunzionamento di un macchinario subì lo schiacciamento della gamba destra- Nell'immediatezza il medico della Raffineria non refertò l'infortunio e Lombardo fu trasferito nella sua abitazione di Butera da dove ogni giorno veniva prelevato con un taxi per essere sottoposto a visite specialistiche per conto della Raffineria. Una settimana dopo, l'uomo decise di andare al pronto soccorso dove si scoprì che la gamba stava andando in cancrena. Di qui la denuncia dell'operaio sfociata nel procedimento contro i cinque.