Cronaca
Perse il bimbo che portava in grembo, condannati due medici di Gela
I due professionisti sono stati condannati anche al risarcimento dei danni
Non sono esenti da colpe per la morte di un nascituro. Così ha stabilito il giudice nei confronti di due "camici bianchi". Sono due professionisti, entrambi in servizio all'ospedale Vittorio Emanuele di Gela, condannati dal giudice a sedici mesi ciascuno, con i benefici della non menzione oltre che della pena sospesa. Molto meno rispetto alle richieste del pubblico ministero che erano state ben più severe, poco meno del doppio di quanto poi è stato inflitto loro. Ma non è tutto. Perché il pronunciamento del giudice ha disposto pure un risarcimento dei danni in favore della donna da stabilire, poi, in un procedimento di natura civile.
I fatti che sono stati al centro del fascicolo risalirebbero al 2016. Quando una giovane mamma avrebbe perso il bebè che portava in grembo.Quel dramma personale della donna ha poi sortito strascichi giudiziari. Perché s'è rivolta alla magistratura chiedendo di fare chiarezza sulla sua vicenda dal luttuoso epilogo. Ritenendo che la disgrazia, probabilmente, si sarebbe potuta evitare. Così da porre l'accento su presunte negligenze nella qualità dell'assistenza sanitaria che le era stata offerta.Da qui l'iscrizione dei nomi dei due medici nel registro delle notizie di reato, poi finiti in giudizio. E dal processo che ne è derivato ne sono usciti con l'affermazione di responsabilità. (Vincenzo Falci, Gds)