Pestaggi nelle discoteche di Catania: individuata dalla polizia una baby gang
Cronaca
Pestaggi nelle discoteche di Catania: individuata dalla polizia una baby gang
Coinvolti sei giovani
Sei giovani accusati di fare parte di una baby-gang dedita a violente aggressioni all'interno di discoteche a Catania sono stati arrestati dalla Polizia. Indagini della Squadra mobile della Questura, coordinate dalla Procura, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei pestaggi, effettuati ai danni di vittime prese di mira per futili motivi e senza un'apparente ragione, in occasione di serate della movida nel capoluogo etneo. Nell'ambito delle stese indagini sono stati notificati ai destinatari della misura altrettanti Daspo Willy emessi dal questore di Catania. Il “Branco” ha agito utilizzando la medesima tecnica e cioè quella di ingenerare una discussione con la vittima per poi aggredirla con estrema violenza. È ciò che è accaduto in due distinte occasioni verificatesi negli scorsi mesi di febbraio e marzo all’interno di due noti locali della “movida” catanese. Gli autori sono stati individuati a seguito delle investigazioni condotte la Squadra Mobile della Questura e tratti in arresto in esecuzione di provvedimenti applicativi di misure cautelari emessi dal G.I.P. del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale della repubblica di Catania. Contestualmente all’esecuzione del predetto provvedimento cautelare, agli indagati sono stati notificati altrettanti Divieti di Accesso a locali pubblici, emessi dal Questore di Catania all’esito di attività istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine. In particolare, nei mesi scorsi, all’interno di due note discoteche di questo centro, un gruppo di giovani, tra cui un minore, si è reso responsabile di violente aggressioni ai danni di altri ragazzi che, colpiti con calci, schiaffi, pugni e anche mediante l’utilizzo improprio di un casco, sono stati costretti a ricorrere a cure mediche riportando lesioni giudicate guaribili con prognosi variabili dai 5 ai 30 giorni. Trattandosi di persone destinatarie di misura cautelare, il divieto in questione che, in questo caso, ha la durata di anni tre.
Sei giovani accusati di fare parte di una baby-gang dedita a violente aggressioni all'interno di discoteche a Catania sono stati arrestati dalla Polizia. Indagini della Squadra mobile della Questura, coordinate dalla Procura, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei pestaggi, effettuati ai danni di vittime prese di mira per futili motivi e senza un'apparente ragione, in occasione di serate della movida nel capoluogo etneo. Nell'ambito delle stese indagini sono stati notificati ai destinatari della misura altrettanti Daspo Willy emessi dal questore di Catania.
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Il "Branco" ha agito utilizzando la medesima tecnica e cioè quella di ingenerare una discussione con la vittima per poi aggredirla con estrema violenza. È ciò che è accaduto in due distinte occasioni verificatesi negli scorsi mesi di febbraio e marzo all'interno di due noti locali della "movida" catanese. Gli autori sono stati individuati a seguito delle investigazioni condotte la Squadra Mobile della Questura e tratti in arresto in esecuzione di provvedimenti applicativi di misure cautelari emessi dal G.I.P. del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale della repubblica di Catania.
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Contestualmente all'esecuzione del predetto provvedimento cautelare, agli indagati sono stati notificati altrettanti Divieti di Accesso a locali pubblici, emessi dal Questore di Catania all'esito di attività istruttoria svolta dalla Divisione Polizia Anticrimine. In particolare, nei mesi scorsi, all'interno di due note discoteche di questo centro, un gruppo di giovani, tra cui un minore, si è reso responsabile di violente aggressioni ai danni di altri ragazzi che, colpiti con calci, schiaffi, pugni e anche mediante l'utilizzo improprio di un casco, sono stati costretti a ricorrere a cure mediche riportando lesioni giudicate guaribili con prognosi variabili dai 5 ai 30 giorni. Trattandosi di persone destinatarie di misura cautelare, il divieto in questione che, in questo caso, ha la durata di anni tre.