Cronaca
Pizzo e appalti a Gela, cadono le accuse per 11 imputati: erano rimasti coinvolti nel blitz "Agorà 2"
Tra gli undici c'erano anche tre operatori economici con la doppia vesta di imputati e parti civili
Assolti perché il fatto non sussiste e per uno degli undici imputati per non averlo commesso. Si è pronunziato così il collegio giudicante presieduto dalla dott. Miriam D'Amore sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il gruppo di imputati finiti sotto processo nell'ambito del secondo troncone dell'inchiesta antimafia "Agorà 2" per rispondere a vario titolo del reato associativo mafioso e di estorsioni.
Tra gli undici c'erano anche tre operatori economici con la doppia vesta di imputati e parti civili ai quali si contestava l'accusa di favoreggiamento con l'aggravante mafiosa. Si tratta dei fratelli imprenditori Angelo e Guido Cirignotta e di Giuseppe Nocilla, ora mandati assolti dall'accusa così come richiesto dalla stessa Procura distrettuale. I tre erano finiti nel ciclone giudiziaria perché fortemente sospettati di avere taciuto sulle pressioni subite ad opera dei "picciotti" della Stidda per l'assunzione di personale, l'affidamento di lavori in subappalto o per l'esborso della più classica tangente.
Con lo stesso dispositivo di sentenza, il Tribunale ha emesso sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto per Simone Nicastro e perché il fatto non sussiste per i coniugi Paolo Di Maggio e Giuseppa Palazzo, ed ancora per Giuseppe Caci, Salvatore Antonuccio, Orazio Luciano Curvà, Carmelo Curvà e Umberto Barone.