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PSICOSI ASTRAZENECA, IN CRISI LA CAMPAGNA VACCINALE PER LE NUMEROSE RINUNCE ALLE PRENOTAZIONI

Cronaca

PSICOSI ASTRAZENECA, IN CRISI LA CAMPAGNA VACCINALE PER LE NUMEROSE RINUNCE ALLE PRENOTAZIONI

Le morti sospette, le inchieste delle procure, i lotti ritirati. Il rischio è che la campagna vaccinale subisca un drastico rallentamento a causa della psicosi che sta dilagando tra l...

15 Marzo 2021 19:07

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Le morti sospette, le inchieste delle procure, i lotti ritirati. Il rischio è che la campagna vaccinale subisca un drastico rallentamento a causa della psicosi che sta dilagando tra la popolazione. I primi effetti  si sono visti già ieri all'hub di Caltanissetta, con centinaia di prenotazioni cancellate. Questa mattina all'ex mattatoio di Gela, dove in questi giorni il siero AstraZeneca è stato inoculato a docenti e over 70, c'era meno gente rispetto al solito. Nessun docente, anche se pare che gran parte di quelli gelesi hanno già ricevuto la prima dose, pochi over 70. Tra di loro, come sta succedendo nel resto d'Italia e in diverse parti d'Europa, c'è chi è spaventato e pronto a rinviare l'appuntamento con la vaccinazione. La psicosi non colpisce tutti. C'è chi continua ad avere fiducia nella vaccinazione. Sono centinaia le disdette registrate da tante asl nel resto d'Italia, dalla Campania al veneto c'è chi adesso vuole certezze in attesa di ricevere la seconda dose AstraZeneca. Nonostante le inchieste aperte dalle procure l'Aifa precisa che al momento non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra vaccino e tali eventi, ma i ritiri sono avvenuti in via del tutto precauzionale. AstraZeneca invece precisa che da un'analisi dei  dati su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa   in qualsiasi paese in cui è stato utilizzato il vaccino. Il numero di questi eventi è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati rispetto al numero osservato nella popolazione generale. Anche l'Ema afferma che non ci sono evidenze di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del  vaccino. A rassicurare la popolazione  anche il premier Mario draghi e la presidente della commissione Eu Ursula von der Leyen. Anche l'assessore alla salute Nadia Gnoffo interviene rassicurando la città:  il mio primo pensiero va alla giovane insegnante gelese che sta lottando in un letto di ospedale. Adesso è compito dei medici e della magistratura scoprire se la sua condizione sia legata alla somministrazione del vaccino. Non posso che manifestare la mia preoccupazione per l'improvviso picco delle disdette da parte di chi doveva sottoporsi a vaccino in questi giorni. Avere paura è umano e legittimo, ma abbiamo il dovere di fidarci della scienza. Vaccinarsi oggi è un atto d'amore verso la comunità e tutti abbiamo il dovere di farlo.

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