Politica
Sanità, recovery fund, infrastrutture, sviluppo ed emergenza sociale al centro della relazione di Peppe Di Cristina alla Direzione provinciale PD
Si è appena concluso in videoconferenza. Sanità, recovery fund, infrastrutture, sviluppo ed emergenza sociale al centro della relazione di Peppe Di Cristina alla Direzione prov...
Si è appena concluso in videoconferenza. Sanità, recovery fund, infrastrutture, sviluppo ed emergenza sociale al centro della relazione di Peppe Di Cristina alla Direzione provinciale PD.Partendo dalla situazione sanitaria, con una recrudescenza dei contagi, non possiamo che condividere la linea di rigore del Ministero della sanita. Più volte siamo tornati sulla gestione della crisi sanitaria in Sicilia e in particolare nella nostra provincia da noi serve un cambio di passo nella gestione regionale e ASP, servono più controlli da parte delle amministrazioni locali (e atteggiamenti coerenti), il caos di Caltanissetta e Gela negli giorni durante le vaccinazioni dimostra una strategia deludente. Noi chiediamo spazi sicuri per le vaccinazioni, da più di un mese abbiamo chiesto che si potesse avere un Hub a Gela, cosa che ancora non c è, così come abbiamo chiesto per esempio il coinvolgimento dei medici di medicina generale e informazioni chiare e trasparenti. Poi c'è l'emergenza sociale, alla quale dobbiamo dare risposte rapide.La nuova bozza del RF è per certi aspetti deludente, noi chiediamo più risorse per il Sud sulla strada tracciata dall'ex Ministro Provenzano.A partire dal tema delle infrastrutture che deve entrare con più forza nella discussione pubblica. Noi pensiamo al potenziamento del porto di Gela e alla sua visione industriale, al ruolo strategico che dovrà svolgere Caltanissetta con la stazione di Xirbi e con il completamento della 640, ma anche alla linea ferroviaria Modica-Gela-Caltanissetta e soprattutto alla rete stradale interna (per esempio Caltanissetta-Mussomeli).Accanto alle infrastrutture serve una visione di futuro, per questo dobbiamo guardare agli strumenti che abbiamo (le ZES) e a quanto potremo ottenere (il CIS, la SNAI), non come forme di finanziamento ma come occasioni per ripensare la vocazione produttiva dei nostri territori attorno alla filiera agroalimentare, al turismo, alla ricerca e all'industria sostenibile e di qualità.L'emergenza sociale, però, richiede anche risposte immediate per lavoratori e imprese che già prima della pandemia erano in difficoltà e oggi non ce la fanno più. Serve una piattaforma digitale per la promozione dei prodotti locali, un protocollo appalti per il lavoro di qualità, serve una svolta nelle politiche per l'istruzione e nelle politiche attive per il lavoro.Pensiamo che occorra segnare una svolta netta e per farlo servirà anche costruire un partito che abbia un impianto culturale e un modello organizzativo più forti, che sappia essere sempre autonomo da logiche di potere che rischiano ancora oggi di inquinare la nostra libertà .Martedì prossimo insieme ai Segretari dei circoli completeremo la segreteria, che resterà aperta ad un successivo allargamento per un lavoro programmatico in cui sarà evidente il nuovo corso del PD.Sul modello di quanto fatto da Letta proporremo un documento che servirà per istruire una discussione in tutti i circoli e per promuovere iniziative tematiche aperte all'esterno. Partendo da un incontro dei nostri amministratori locali.A valle di quella discussione organizzeremo un'assemblea dei segretari di circolo per discutere della riorganizzazione provinciale del Partito e dei suoi problemi organizzativi.