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Schifani: 1.252 nuovi assunti nei prossimi tre anni e liste d’attesa tagliate del 90%

Politica

Schifani: 1.252 nuovi assunti nei prossimi tre anni e liste d’attesa tagliate del 90%

Il presidente della Regione traccia un bilancio di un anno di governo

Redazione

19 Gennaio 2024 13:00

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La Regione inquadrerà 1.252 persone nei prossimi tre anni, tra nuovi assunti, scorrimento di graduatorie e progressioni verticali. Lo ha annunciato il presidente della Regione, Renato Schifani, incontrando la stampa a Palazzo d’Orleans per fare il bilancio di un anno di governo. I primi 655 posti saranno assegnati quest’anno, 262 nel 2025 e 335 nel 2026. Il 2023 - ha aggiunto Schifani - si è chiuso per la Regione siciliana con un aumento delle entrate pari a 1 miliardo e 300 milioni di euro, con un incremento di circa il 10% rispetto al 2022.

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«Con questo dato - ha affermato il presidente Schifani - nel rendiconto per il 2023 il disavanzo della Regione sarà ridotto di 1,8 miliardi di euro, e arriverà a quota 2,9 miliardi con un crollo notevole . Con questo trend azzereremo il disavanzo in tempi anteriori rispetto alla spalmatura decennale, questa è la nostra speranza. Tutto questo è frutto di un evento, c’è quanto meno un rilancio dell’economi grazie anche a una iniezione di liquidità». In Sicilia le liste d’attesa, alla fine del 2023, sono state ridotte dell’88,2% per i ricoveri e del 92% per le prestazioni ambulatoriali; nella provincia di Trapani sono state azzerate ha poi detto il presidente della Regione.

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«E’ un miracolo? No - ha detto Schifani - Cerchiamo di lavorare al meglio, poi possiamo anche sbagliare, e se facciamo errori li facciamo in buona fede. Questo risultato sulle liste d’attesa lo abbiamo ottenuto perché abbiamo fatto un doppio accertamento sulla reale sussistenza dei richiedenti a essere visitati e ricoverati. In lista d’attesa c’era persone che aspettavano da due anni, mi sono chiesto se era concepibile e se permaneva la richiesta a distanza di tutto questo tempo da parte del richiedente. Grazie a queste verifiche è stato sfoltito quell’arretrato che stagnava e che danneggiava chi aveva il reale interesse a essere assisto. Al questo risultato, inoltre, hanno contribuito anche la sanità pubblica e quella privata».

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